
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Cotone biologico, taglio degli sprechi di acqua ed energia e rispetto dei lavoratori, Patagonia lancia la nuova linea di jeans.
La produzione di jeans, capo di abbigliamento universale indossato da milioni di persone in tutto il mondo, cela pratiche dall’elevato impatto ambientale e sociale. Questo settore spreca ingenti quantità di risorse primarie, per produrre un solo paio di jeans occorrono circa 9.500 litri d’acqua, impiega talvolta sostanze chimiche pericolose e mette in pericolo i lavoratori nella fase della lavorazione detta sabbiatura, quella che conferisce l’aspetto usato ai pantaloni.
Patagonia, l’azienda di abbigliamento outdoor fondata da Yvon Chouinard, ha lanciato una nuova linea di jeans che adotta standard più elevati in termini di pratiche ambientali e di diritti umani più equi, con l’ambizioso scopo di cambiare concretamente il modo in cui viene realizzato il denim.
La nuova collezione dell’azienda californiana impiega esclusivamente cotone biologico, coltivato senza l’uso di fertilizzanti inquinanti né di pesticidi. La novità principale è però rappresentata dall’innovativo processo di tintura che consente al colore di aderire al tessuto più velocemente, accorciando il processo di produzione e generando un notevole risparmio sull’utilizzo di acqua (-84 per cento) ed energia elettrica (-30 per cento) e riducendo le emissioni di CO2 del 25 per cento, rispetto ai volumi previsti dalla tradizionale tintura del denim con indaco sintetico.
Patagonia conferma così la sua vocazione ambientalista, votata sì al profitto ma anche alla riduzione dell’impatto ambientale. Proprio in quest’ottica ha deciso di non brevettare il nuovo processo di tintura e di renderlo disponibile anche ad altre aziende.
“Volevamo individuare una soluzione alternativa all’utilizzo dei tradizionali metodi di tintura con indaco a cui anche noi ricorrevamo in passato per la creazione del denim – ha spiegato Helena Barbour, Business Unit Director di Patagonia. – Sono stati necessari anni di ricerche, ma il risultato ottenuto inaugura un nuovo percorso per il denim. Ci auguriamo che altri produttori seguano il nostro esempio, aiutandoci a cambiare questo settore di produzione”.
Per garantire la giusta retribuzione e qualità del lavoro degli operai, i capi della collezione denim Patagonia sono dotati di certificazione Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.