
Istituita ufficialmente nel 2002, la Corte penale internazionale giudica su crimini gravi sui quali la giustizia ordinaria non vuole o non può indagare.
L’Unesco deciderà quali saranno i siti patrimonio dell’umanità di quest’anno. Cogliamo l’occasione per scoprire perché la protezione di questi luoghi è così importante per tutti noi.
Tutto cominciò nell’estate del 1954, quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) lanciò una campagna internazionale per salvare i due templi di Abu Simbel in Egitto, messi a rischio dalla costruzione di una nuova diga. Il successo dell’operazione costata 80 milioni di dollari fu tale da aprire le porte nei 60 anni successivi alla protezione dei patrimoni dell’umanità.
Ad oggi sono 191 i paesi ad aver firmato la Convenzione sul patrimonio dell’umanità (l’accordo internazionale per proteggere i siti naturali e culturali) e ad aver istituito l’omonimo Comitato. Quest’ultimo è formato da un gruppo di stati eletti che hanno il compito di scegliere ogni anno le meraviglie del mondo più a rischio. La trentanovesima edizione si tiene a Bonn, in Germania, dal 28 giugno all’8 luglio.
Il Comitato ha lo scopo di “riconoscere e proteggere i siti che risultassero esempi evidenti della presenza umana su quel territorio, tenendo conto anche degli aspetti legati all’interazione culturale, alla convivenza, alla sfera spirituale e creativa”.
Per farlo, stila la lista dei patrimoni dell’umanità, in cui appaiono siti prestigiosi e rinomati che hanno ottenuto una maggiore attenzione mediatica e hanno incrementato il proprio turismo e di conseguenza anche i propri guadagni.
La lista attuale comprende 1.007 siti in 161 paesi che prima di essere nominati patrimoni dell’umanità sono stati sottoposti a un lungo processo di selezione che ne ha certificato lo stato di conservazione.
Tutti gli stati che hanno aderito alla Convenzione possono proporre un loro luogo che per essere nominato deve soddisfare almeno dieci criteri di selezione. Ad esempio, deve “rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo”, “contenere fenomeni naturali superlativi o aree di eccezionale bellezza naturale”, o essere “un esempio eccezionale di un insediamento umano tradzionale”.
Nel luglio del 2014 l’Italia era la nazione con più patrimoni al mondo, vantando 46 siti culturali e quattro naturali. Le nuove nomination, che rendono omaggio alla storia, al territorio e alle tradizioni del nostro Paese sono la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.
Il Comitato ha anche l’obbligo di inserire i luoghi minacciati dall’intervento dell’uomo o per ragioni naturali nella lista dei patrimoni dell’umanità a rischio. Attualmente la Siria è in cima alla classifica con sei siti culturali in pericolo per il conflitto in corso. Ogni anno il Comitato assegna a queste regioni quattro milioni di dollari all’anno.
In attesa di scoprire cosa comparirà nella lista quest’anno, i viaggiatori più avventurosi possono visitare Surtsey, un’isola vulcanica nel sud dell’Islanda. Nessuno può accedervi tranne gli scienziati che sono lì per motivi di ricerca e per questo è considerato uno dei patrimoni dell’umanità più inaccessibili del mondo.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Istituita ufficialmente nel 2002, la Corte penale internazionale giudica su crimini gravi sui quali la giustizia ordinaria non vuole o non può indagare.
Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
Alcune immagini per ripercorrere le tappe fondamentali del viaggio istituzionale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Kenya.
Una delle peggiori situazioni umanitarie al mondo. Il terremoto costringe la Siria ad affrontare un’altra crisi e Avsi si occupa di sostegno e cure.
Chiesta la pena di morte per i sei responsabili della morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio in Congo. Contraria la famiglia.
Il rapporto sulle donne detenute in Italia di Antigone mostra un sistema penitenziario declinato al maschile. Ma presenta proposte concrete per migliorare condizioni e diritti.
Il numero di donne incinte o neomamme che soffrono di malnutrizione è salito del 25%. Per l’Unicef si tratta di “una crisi ignorata”.
In occasione dell’8 marzo, abbiamo chiesto a 8 donne startupper di dare tre consigli alle loro stesse di ieri, di oggi e di domani.
La Giornata internazionale per i diritti della donna è un’occasione per far luce su quanto ancora manca per la parità di genere. 10 frasi per non smettere di lottare.