Bangladesh, un fondo da 33 milioni per proteggere le donne dai cambiamenti climatici

Il Bangladesh è una delle nazioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici. L’Onu aiuterà donne e ragazze ad aumentare la resilienza delle loro attività.

Entro poco più di trenta anni in Bangladesh oltre quaranta milioni di persone potrebbero perdere i loro mezzi di sussistenza e trenta milioni la propria abitazione a causa dei cambiamenti climatici. Il paese asiatico è infatti uno dei più vulnerabili all’aumento delle temperature globali. L’innalzamento dell’oceano Indiano erode anno dopo anno le coste bengalesi e l’avanzare dell’acqua marina danneggia le coltivazioni di riso, alla base della dieta della popolazione. Molte persone che abitano in prossimità delle coste sono già state costrette ad abbandonare le proprie case e sono diventate rifugiati climatici. Ad essere particolarmente svantaggiate sono le donne, i cambiamenti climatici hanno perfino aggravato il fenomeno delle spose bambine. Per aiutare bambine, ragazze e donne del Bangladesh, le Nazioni Unite hanno istituito un fondo da trentatré milioni di dollari.

Una donna coi i figli durante un'alluvione in Bangladesh
La ong Germanwatch ha classificato il Bangladesh al sesto posto tra i paesi più colpiti da eventi meteorologici estremi dal 1997 al 2016 © Spencer Platt/Getty Images

Per un Bangladesh più resiliente

Le donne che vivono nei distretti costieri di Satkhira e Khulna riceveranno un aiuto economico dal Fondo verde per il clima dell’Onu e dal Ministero per le donne e i bambini del Bangladesh. L’obiettivo è quello di aiutarle a sviluppare mezzi di sostentamento in grado di sopportare gli effetti dei cambiamenti climatici, come ad esempio le coltivazioni idroponiche di ortaggi. I finanziamenti saranno inoltre utilizzati per costruire sistemi di raccolta dell’acqua piovana per fornire acqua potabile ad almeno 130mila persone.

Leggi anche: Che rapporto c’è tra agricoltura e cambiamenti climatici: cause e conseguenze

Agricoltura a rischio

“L’innalzamento del livello del mare è una grave minaccia per queste aree”, ha affermato Mamunur Rashid, specialista sui cambiamenti climatici del Programma di sviluppo dell’Onu. La perdita dei terreni agricoli, causata sia dalle alluvioni che dalla salinizzazione dei campi, ha costretto molti abitanti di Satkhira e Khulna a passare all’allevamento di gamberetti, che però fornisce lavoro a un minor numero di persone.

Bambini in un campo sommerso da un'alluvione
L’aumento delle temperature globali aumenta la frequenza di fenomeni climatici estremi come le forti piogge che provocano alluvioni © Dan Kitwood/Getty Images

Donne in pericolo

Secondo quanto riportato dalla Banca Mondiale circa il 60 per cento dei decessi causati dai cicloni negli ultimi due decenni si è verificato in Bangladesh. “Le donne sono colpite in modo sproporzionato dall’impatto dei fenomeni climatici estremi – ha dichiarato Saleemul Huq, direttore del Centro internazionale per i cambiamenti climatici e lo sviluppo di Dhaka. – In quanto responsabili delle famiglie, le donne sono principalmente responsabili della produzione di cibo, oltre a garantire la presenza di acqua ed energia”.

Rifugiate climatiche
L’esacerbarsi dei cambiamenti climatici aumenterà sempre più il numero dei rifugiati ambientali già ampiamente presenti nelle baraccopoli © Allison Joyce/Getty Images

Un miliardo dal Fondo per il clima

Sono quasi 40mila, secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, le donne e ragazze che beneficeranno direttamente del progetto che avrà una durata di sei anni. Il progetto fa parte di un più ampio piano di finanziamenti che ammontano ad un miliardo di dollari deciso la scorsa settimana dal consiglio del Fondo verde per il clima.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
La valle dell’Omo, dove la vita scorre con il fiume

Le tribù della valle dell’Omo in Etiopia vivono a stretto contatto con la natura e il fiume da cui dipendono. Questo reportage esclusivo racconta come la costruzione di una diga, i cambiamenti climatici e un boom turistico stiano mettendo a dura prova la loro capacità di preservare stili di vita ancestrali.