Elettra Car Sharing e il Comune di Genova inaugurano un innovativo progetto pilota di mobilità sostenibile e condivisa a livello cittadino.
India, solo auto elettriche entro il 2032. E una fabbrica statale di batterie
La cattiva qualità dell’aria provoca ogni anno oltre 1,1 milioni di morti in India. Un dato drammatico, allineato con la Cina, altro colosso asiatico nel quale le polveri sottili sono fuori controllo da tempo. Con una differenza: l’inquinamento atmosferico, secondo le ricerche dell’ente no profit americano Health Effects Institute, in Cina è ormai stabile da
La cattiva qualità dell’aria provoca ogni anno oltre 1,1 milioni di morti in India. Un dato drammatico, allineato con la Cina, altro colosso asiatico nel quale le polveri sottili sono fuori controllo da tempo. Con una differenza: l’inquinamento atmosferico, secondo le ricerche dell’ente no profit americano Health Effects Institute, in Cina è ormai stabile da alcuni anni, mentre in India ha conosciuto un aumento vertiginoso nell’ultima decade. Una situazione che ha spinto il governo di Nuova Delhi a rafforzare gli investimenti in favore delle fonti rinnovabili, in special modo l’eolico, riducendo il ricorso alle centrali termoelettriche a carbone e, soprattutto, promettendo un’evoluzione epocale quale la circolazione delle sole auto elettriche entro il 2032.
L’india metterà al bando le auto tradizionali
L’india mira in quindici anni a bandire le vetture tradizionali in favore dei modelli a batteria. Un piano a dir poco ambizioso, specie considerando lo stato attuale dell’immenso parco circolante – oltre 21 milioni di veicoli – tra i meno moderni al mondo. Una road map che prevede sin da subito un incremento vertiginoso delle vendite di auto elettriche, così da poter contare su oltre sette milioni di unità nel 2020. Una conversione alla mobilità sostenibile che, per portata e importanza, surclasserebbe quanto sinora realizzato da Paesi tradizionalmente “green” quali la Norvegia e l’Olanda. Oltre a limitare le vendite dei modelli tradizionali, alimentati mediante carburanti d’origine fossile, il governo indiano finanzierebbe la realizzazione di una fabbrica di stato di batterie, così da rendere “democratica” la diffusione della propulsione a zero emissioni.
Rete di ricarica e produzione statale delle batterie
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, l’India conta di sostenere economicamente la creazione di una mega fabbrica statale di batterie con i proventi della tassazione delle vetture endotermiche. Lo stabilimento dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2018 e produrre, una volta a regime, 250 megawattora di accumulatori, per arrivare a un gigawattora nel 2020. Le celle verranno destinate tanto ai costruttori di vetture, così da rendere più agevole la conversione produttiva, sia ai privati che ne facciano richiesta come ricambistica, calmierando i prezzi e rendendo accessibile la mobilità elettrica. In parallelo, lo stato sosterrà l’espansione della rete di ricarica, da creare pressoché da zero.
L’India sarà il nuovo volano della mobilità sostenibile?
I progetti indiani a lungo termine, come accennato, prevedono l’elettrificazione dell’intero parco circolante. Un orizzonte ambizioso che dovrà scontrarsi con l’industria automotive, presa in contropiede da un’evoluzione tanto radicale. Al momento, infatti, la Mahindra è l’unico costruttore nazionale con una gamma di modelli a batteria. In aggiunta, il governo indiano sembra poco propenso a incentivare la diffusione dei veicoli ibridi, vero e proprio ponte – specie nella declinazione plug-in, vale a dire a batterie ricaricabili – tra la mobilità del passato e quella del futuro. La rotta, in ogni caso, è tracciata, dato che Nuova Delhi ha reso nota la riduzione del 50 per cento del fabbisogno di petrolio del Paese entro il 2030. La conversione sostenibile dell’immenso parco circolante indiano avrebbe riflessi positivi sia diretti sull’ambiente, sia indiretti sulla diffusione degli EV (Electric Vehicle) nel mondo, fungendo da sprone per le case auto alla realizzazione di modelli sempre più economici e fruibili.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Piemonte è la regione dove il carpooling è più sfruttato. A livello nazionale, evitate in un anno emissioni in atmosfera pari a 641 tonnellate di CO2.
Viaggiare nel silenzio aiuta a scoprire un territorio lentamente. Ma anche a riflettere sulle leggende e i falsi miti. In Svezia, per capire (a bordo di una Volvo EX30) se il freddo è davvero un nemico per l’auto elettrica.
Il 90% degli italiani si sente “costretto” a usare l’auto a causa del trasporto pubblico poco efficiente e di una cattiva pianificazione urbanistica.
Con il debutto della suv iX2 procede la transizione del gruppo Bmw. In crescita il mercato delle elettriche col “15% delle vendite totali”. Annunciati 15 nuovi modelli a “zero” emissioni nel 2024.
Pratiche, spaziose, quasi mai belle: dopo i successi degli anni ’90 le monovolume sono al tramonto, rimpiazzate da suv e crossover. Meglio se elettrici, come la nuova Renault Scenic.
Dopo l’annuncio il dicembre scorso, l’elettrica E-3008 adesso è disponibile nelle concessionarie; dall’accesso agli incentivi all’autonomia reale, fino alla forte attenzione al comfort, vi raccontiamo tutto nella nostra prova.
La Lombardia prima regione per colonnine, la Campania registra il maggiore incremento. Il nostro paese non sfigura nel confronto con le nazioni europee.
Aumenta la vendita di auto elettriche ma siamo ancora lontani dalla media europea. Crescono le colonnine di ricarica e si arresta l’ascesa delle e-bike.