Troppi turisti impedivano agli abitanti del barrio del Park Güell di prendere il bus 116. Così il Comune l’ha fatto sparire da Google maps.
Un cocktail di paesaggi chiamato Abruzzo
Dalle vette del Gran Sasso e della Maiella sino ai trabocchi di San Vito, dagli orsi bruni marsicani al golfo d’oro di Vasto, un massimo di varietà morfologica, faunistica e paesaggistica appare racchiuso entro uno spazio geografico limitato, contribuendo così a delineare la peculiarità di una regione italiana piena di suggestivi contrasti come l’Abruzzo.
Dalle vette del Gran Sasso e della Maiella sino ai trabocchi di San Vito, dagli orsi bruni marsicani al golfo d’oro di Vasto, un massimo di varietà morfologica, faunistica e paesaggistica appare racchiuso entro uno spazio geografico limitato, contribuendo così a delineare la peculiarità di una regione italiana piena di suggestivi contrasti come l’Abruzzo.
La concentrazione di ben tre parchi nazionali, ovvero il Parco Nazionale della Majella, quello del Gran Sasso e Monti della Laga insieme a quello d’Abruzzo, Lazio e Molise sommati al Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, alla riserva marina delle Torri del Cerrano insieme ad altre ben 38 aree protette, le conferiscono il doppio primato di regione più verde ma anche più alta d’Europa.
I massicci montuosi abruzzesi accolgono infatti le più imponenti vette dell’intero Appennino, ovvero il Corno Grande del Gran Sasso (2914 mt) e il Monte Amaro (2795 mt, cima della Majella), nonché, di conseguenza, sorgenti, cascate e numerosi laghi tra i quali quelli di Scanno (il più esteso), di Campotosto e di Bomba, spesso frequentati dagli appassionati di sport acquatici, dalla canoa al kitesurf.
La costa si articola in due metà vistosamente dissimili: quella settentrionale, con ampi arenili sabbiosi popolati di spiagge attrezzate ed organizzate, contrapposta a quella meridionale, più frastagliata, con calette, tratti rocciosi, o disseminati di scogliere, ciottoli o talvolta, appunto, trabocchi, tipiche antiche macchine da pesca diffuse anche sui sottostanti litorali molisani o garganici.
L’entroterra include una molteplicità di centri storici, fortezze, castelli (come il Castello Piccolomini di Celano), abbazie, aree archeologiche, eremi e borghi, 20 dei quali appartenenti al cosiddetto circuito dei “borghi più belli d’Italia”. Impossibile poi lesinare una visita alla storica Sulmona, patria di Ovidio, alla cattedrale medievale di Teramo, con i resti del suo teatro ed anfiteatro romano, al Museo Archeologico Nazionale di Chieti e alla sua cattedrale di San Giustino risalente all’XI secolo, ai piccoli paesi della Valle del Sangro o alle località turistiche costiere.
Al di là dello slogan più diffuso e lievemente inflazionato dell’Abruzzo “forte e gentile”, coniato dal giornalista e diplomatico Primo Levi (omonimo del più celebre autore di “Se questo è un uomo”), val la pena di segnalare come tra i siti di viaggio stranieri l’Abruzzo si sia aggiudicato la ben più lusinghiera etichetta di “segreto meglio mantenuto d’Italia” (“Italy’s best kept secret”).
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