
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
È possibile firmare una petizione per chiedere all’amministrazione della capitale di proclamare l’emergenza climatica e ambientale, in vista della pre-Cop che l’Italia ospiterà.
“Ho lanciato questa petizione perché la capitale d’Italia proclami l’emergenza climatica e ambientale. Lo considero un atto di grande utilità, ma anche di sensibilità vera perché è da mesi che i giovani di tutto il mondo, col grande movimento Fridays for future, si mobilitano chiedendo a tutte le istituzioni del Pianeta di dichiarare quest’emergenza, per poi compiere scelte conseguenti”. Sono le parole di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e promotore della campagna Opera2030.
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La petizione, già firmata da più di 20mila persone sul sito change.org, è rivolta alla sindaca di Roma Virginia Raggi, al presidente dell’Assemblea capitolina Enrico Stefano, a tutti i capigruppo e al presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco. L’obiettivo è che la capitale italiana segua l’esempio delle nazioni e delle città che per prime hanno dichiarato lo stato di emergenza dovuto ai cambiamenti climatici: Regno Unito, Irlanda, Canada e, nel nostro Paese, il comune di Milano e quello di Acri, in Calabria. Per poi, di conseguenza, compiere azioni concrete oltre che tempestive per contrastare l’aumento delle temperature – come richiesto dagli studenti che ogni venerdì, ispirati da Greta Thunberg, manifestano in nome del clima.
Se la richiesta venisse accolta, come auspicano per esempio Marevivo, il Cetri (Circolo europeo per la terza rivoluzione industriale), LifeGate, Greenstyle e l’università Sapienza, si tratterebbe di un segnale di speranza dopo le notizie riguardanti la Cop 26. Un’altra petizione, anch’essa lanciata da Pecoraro Scanio e siglata da 100mila persone, aveva convinto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a candidare l’Italia ad ospitare nel 2020 la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Nonostante questo, l’evento si terrà nel Regno Unito: forse a causa degli “ingenti investimenti” che, come ha sottolineato il sindaco di Milano Beppe Sala, la sua organizzazione comporterebbe.
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“Io credo che l’Inghilterra sia stata avvantaggiata proprio dal fatto che il parlamento di Westminster abbia proclamato l’emergenza ambientale e si stia dimostrando molto proattivo sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici”, spiega il presidente di Univerde.
Perlomeno, il nostro Paese ospiterà i lavori preparatori alla conferenza – la cosiddetta pre-Cop – e un incontro rivolto ai giovani che, durante la youth Cop, avranno la possibilità di presentare ai leader di tutto il mondo le proprie richieste.
“La Gran Bretagna, come l’Italia, ha grandi ambizioni e sono sicuro che lavoreremo molto bene insieme, così da modificare il paradigma ambientale: solo così l’azione per il clima sarà efficace”, ha dichiarato Costa. Per riuscire a spegnere l’incendio, però, bisogna essere consapevoli che la propria casa “è in fiamme” e, per esserlo, serve che scatti l’allarme.
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