
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
L’investimento di 500 milioni di euro in innovazione green ha dato ottimi risultati, raggiunti con anni di anticipo. Segno che i tempi sono maturi. Lo spiega un’infografica.
C’è sempre stato chi vede lontano. E il colosso olandese specializzato in salute, benessere e illuminazione è uno di questi. Sono i numeri a confermarlo. E questi numeri sono tutti pubblicati nel nuovo rapporto di sostenibilità 2013.
L’anno scorso infatti è stato l’anno dell’aumento dei prodotti green di Philips, che hanno raggiunto il 51 per cento sul totale pari a 11,8 miliardi di euro. Risultati raggiunti grazie ad un investimento pari a 509 milioni di euro, guidati in particolare dal progresso dell’illuminazione a LED.
https://www.youtube.com/watch?v=E4QWdd6_wVs
Ne è un esempio la recentissima realizzazione della lampada LED a più alta efficienza energetica al mondo, che produce 200 lumen per watt. L’aumento c’è stato in tutti i settori: dall’healthcare, con i modelli di risonanza magnetica che hanno un consumo energetico inferiore rispetto alla media degli altri prodotti sul mercato.
Nel campo Lifestyle è aumentato l’utilizzo di materiali riciclati, raggiungendo oltre 330 tonnellate di materie plastiche riciclate utilizzate nella produzione degli aspirapolvere e quasi 250 tonnellate in quella dei ferri da stiro.
“Questi risultati confermano la nostra solida convinzione che la sostenibilità sia un fattore chiave per la creazione di valore e per offrire importanti opportunità sostenibili per innovare e crescere, anche nell’attuale e impegnativa situazione economica”, ha affermato Jim Andrew, Chairman of the Sustainability Board and Philips Chief Strategy & Innovation Office.
Un prodotto prima di essere definito “eco”, deve superare le perfomance dei prodotti già sul mercato, siano essi concorrenti o meno, superandoli per efficienza energetica, packaging, sostanze pericolose, peso, sistemi di riciclo e smaltimento e affidabilità, dando vita a quella che viene definita economia circolare. “Nel 2014, vediamo anche il passaggio accelerato da un’economia lineare ad un’economia circolare come un’opportunità per creare valore economico rispetto a tutte le nostre aree di business e di mercati, sia in termini di risparmio sui costi sia per lo sviluppo di nuovi mercati e la crescita di quelli esistenti”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.