Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
Philips: metà delle vendite sono prodotti green
L’investimento di 500 milioni di euro in innovazione green ha dato ottimi risultati, raggiunti con anni di anticipo. Segno che i tempi sono maturi. Lo spiega un’infografica.
C’è sempre stato chi vede lontano. E il colosso olandese specializzato in salute, benessere e illuminazione è uno di questi. Sono i numeri a confermarlo. E questi numeri sono tutti pubblicati nel nuovo rapporto di sostenibilità 2013.
L’anno scorso infatti è stato l’anno dell’aumento dei prodotti green di Philips, che hanno raggiunto il 51 per cento sul totale pari a 11,8 miliardi di euro. Risultati raggiunti grazie ad un investimento pari a 509 milioni di euro, guidati in particolare dal progresso dell’illuminazione a LED.
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Ne è un esempio la recentissima realizzazione della lampada LED a più alta efficienza energetica al mondo, che produce 200 lumen per watt. L’aumento c’è stato in tutti i settori: dall’healthcare, con i modelli di risonanza magnetica che hanno un consumo energetico inferiore rispetto alla media degli altri prodotti sul mercato.
Nel campo Lifestyle è aumentato l’utilizzo di materiali riciclati, raggiungendo oltre 330 tonnellate di materie plastiche riciclate utilizzate nella produzione degli aspirapolvere e quasi 250 tonnellate in quella dei ferri da stiro.
“Questi risultati confermano la nostra solida convinzione che la sostenibilità sia un fattore chiave per la creazione di valore e per offrire importanti opportunità sostenibili per innovare e crescere, anche nell’attuale e impegnativa situazione economica”, ha affermato Jim Andrew, Chairman of the Sustainability Board and Philips Chief Strategy & Innovation Office.
Un prodotto prima di essere definito “eco”, deve superare le perfomance dei prodotti già sul mercato, siano essi concorrenti o meno, superandoli per efficienza energetica, packaging, sostanze pericolose, peso, sistemi di riciclo e smaltimento e affidabilità, dando vita a quella che viene definita economia circolare. “Nel 2014, vediamo anche il passaggio accelerato da un’economia lineare ad un’economia circolare come un’opportunità per creare valore economico rispetto a tutte le nostre aree di business e di mercati, sia in termini di risparmio sui costi sia per lo sviluppo di nuovi mercati e la crescita di quelli esistenti”.
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