
Villa Erba sorge a Cernobbio e ospita importanti eventi culturali. Tra efficientamento energetico e attività antispreco, l’intervista al suo presidente.
La nave sarà varata nel 2020 e ospiterà le strumentazioni più all’avanguardia per la ricerca di plastica nel mare. Il progetto realizzato con il Wwf.
Il miliardario norvegese Kjell Inge Rokke ha annunciato il 2 maggio che finanzierà la costruzione di una nave concepita al fine di effettuare ricerche oceanografiche ultra-moderne. L’imbarcazione sarà quindi messa a disposizione della comunità scientifica, con l’obiettivo di individuare e monitorare la presenza di plastica nei mari.
https://www.youtube.com/watch?v=IN0MHPnRYWc
Rokke, con un patrimonio di quasi due miliardi di dollari, è considerato il secondo uomo più ricco della Norvegia: “Voglio restituire – ha spiegato – la maggior parte di ciò che ho guadagnato. Questa nave rappresenta solo un tassello del mio progetto”, ha spiegato il miliardario, intervistato dal quotidiano Aftenposten. Si tratta in effetti di una “svolta” per l’imprenditore, che ha costruito la propria fortuna sul business della pesca e, soprattutto, degli idrocarburi.
La nave regalata agli scienziati sarà lunga 181 metri: permetterà di ospitare a bordo 30 membri dell’equipaggio e 60 ricercatori. Verrà costruita in collaborazione con il Wwf e dovrebbe essere varata nel corso del 2020 (non è stato tuttavia specificato il costo nell’opera). Grazie alle strumentazioni di ultima generazione che saranno installate a bordo, consentirà di rendere molto più facili le ricerche sulla presenza di microplastiche nei mari: “Un problema per il quale non è mai stato così urgente trovare una soluzione – ha spiegato Nina Jensen, segretario generale del Wwf Norvegia -. L’imbarcazione permetterà un enorme salto di qualità nella ricerca oceanografica”.
La questione della plastica negli oceani, che impatta in modo sempre più drammatico gli ecosistemi e la fauna marina, è diventata ancor più di attualità dopo la pubblicazione di uno studio sulla rivista scientifica Sciences advances, nel quale la presenza di tali agenti inquinanti è stata per la prima volta confermata anche nell’oceano Artico.
L’analisi sottolinea in particolare come per gli altri oceani – Atlantico, Pacifico e Indiano – siano già stati pubblicati studi dettagliati sulla presenza di microplastiche, ma che solo ora essa è stata rilevata anche, in particolare, nelle acque che costeggiano la Groenlandia e nel mare di Barents al largo di Capo Nord. Si tratta di quantità ancora marginali rispetto a quelle presenti, ad esempio, nel Mediterraneo, ma non per questo meno preoccupanti.
Gli studiosi hanno infatti spiegato che potrebbero essere presenti fino a 1.200 tonnellate di plastica nell’oceano Artico. E, soprattutto, risulta ancora del tutto sconosciuto l’impatto del fenomeno nei fondali: i ricercatori, infatti, sono riusciti finora a verificare il problema solamente sulla superficie del mare, ma è quasi certo che parte dei detriti siano sprofondati o siano intrappolati nella calotta glaciale.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Villa Erba sorge a Cernobbio e ospita importanti eventi culturali. Tra efficientamento energetico e attività antispreco, l’intervista al suo presidente.
Il Comune di Conselice, nel ravennate, ha disposto l’evacuazione per i rischi sanitari legati all’acqua stagnante: finora pochi hanno lasciato il paese.
L’orsa Jj4 e l’orso Mj5 non saranno abbattuti almeno fino al 27 giugno. Lo ha decisio il Tar di Trento, accogliendo le istanze dei gruppi animalisti.
La svizzera Glencore ha annunciato il primo impianto di litio riciclato in Italia. Può sorgere nel 2027. Intanto il sud della Sardegna va bonificato.
Parigi ha annunciato la cancellazione di una piccola parte dei voli interni brevi. Ridimensionando la misura inizialmente prevista e imponendo deroghe.
La Ausl di Ravenna lancia un allarme sanitario: le acque alluvionali dell’Emilia-Romagna possono essere contaminate. Cosa fare per evitare conseguenze.
Niente più pile di vestiti e scarpe che vanno al macero perché invenduti. Lo chiede il Consiglio dell’Unione europea nei negoziati sul regolamento Ecodesign.
Secondo Luca Brocca, del Cnr, siccità e cambiamenti climatici hanno influito sulla doppia alluvione di maggio in Emilia-Romagna: vediamo come.
Greenpeace ha esaminato quasi 4mila analisi sull’acqua ad uso potabile potabile condotte in Lombardia dal 2018 in poi: il 18,9 per cento rileva i Pfas.