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Niente più posate, piatti e tazze in polistirolo a New York: il sindaco de Blasio li ha messi al bando dalla prossima estate.
Dal primo luglio 2015 il cibo da asporto della Grande Mela cambierà: sarà più buono, se non nel gusto, di certo nell’impatto che avrà sull’ambiente.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha infatti da poco annunciato la decisione di bandire dalla città stoviglie e contenitori per cibi e bevande in polistirolo. Il motivo è prevalentemente ecologico: il Dipartimento della Salute ha stabilito definitivamente che questo materiale non è riciclabile.
Il provvedimento di de Blasio è in linea con la politica del suo predecessore Michael Bloomberg, che prima di lasciare la poltrona nel 2013 aveva bandito i comuni bicchieri in polistirolo e aveva chiesto alle aziende produttrici di trovare il modo di riutilizzarlo o riciclarlo. Poiché non è arrivata alcuna risposta positiva, l’attuale sindaco ha deciso di passare ai fatti, forte anche delle dichiarazioni del Dipartimento della Salute cittadino.
Secondo il sito ufficiale della città di New York, che ha riportato la notizia, le motivazioni e le dichiarazione di numerosi politici presenti all’annuncio dell’8 gennaio, oltre 20.000 tonnellate di contenitori in polistirene espanso vengono conferite annualmente in discarica, con un alto costo per l’amministrazione cittadina che spenderebbe, per ciascuna tonnellata, almeno 86 dollari.
Anche se non è la prima città statunitense che mette al bando il polistirolo – le altre sono San Francisco, Seattle e Portland -, New York è sicuramente la più grande e quella col maggiore impatto.
Il provvedimento coinvolge diversi soggetti, dai moltissimi caratteristici venditori ambulanti, ai negozi che forniscono cibo da asporto, ai ristoranti – visto che a New York è diffusa l’abitudine di richiedere la “doggy bag”, ossia di farsi incartare i propri avanzi per evitare di buttarli se non si è riusciti a finire il pasto. Non sono esenti nemmeno gli istituti scolastici: gli esperti hanno calcolato che gli studenti utilizzano circa 830.000 contenitori di plastica ogni giorno.
Chi fornisce cibo da asporto, dunque, dovrà dotarsi quanto prima di contenitori in materiali ecologici o comunque riciclabili entro il primo di luglio. L’amministrazione ha comunque garantito deroghe per le imprese che guadagnano meno di 500.000 dollari annui nel caso in cui l’acquisto di contenitoli “eco-friendly” dovesse causare “un danno economico ingiusto”.
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