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La democratica Hillary Clinton ha battuto il suo rivale Bernie Sanders, mentre Donald Trump ha sbaragliato i suoi avversari repubblicani.
Le primarie dello stato di New York hanno sostanzialmente incoronato almeno uno dei due candidati alle prossime elezioni presidenziali. Sarà infatti con ogni probabilità Hillary Clinton a correre per il Partito democratico. Il suo avversario, nel campo repubblicano, non è ancora altrettanto delineato, ma il miliardario Donald Trump ha sbaragliato i suoi avversari e pare dunque il più accreditato a contenderle la poltrona della Casa Bianca nel prossimo mese di novembre.
Entrambi hanno battuto i loro rivali in modo netto: Clinton ha ottenuto il 58 per cento rispetto al 42 ottenuto da Bernie Sanders, in uno stato nel quale erano in palio 291 delegati (la cui ripartizione è proporzionale tra i due). Il senatore del Vermont però non ci sta, e ha parlato di “diffuse irregolarità”: secondo quanto riferito dalla Cnn il suo entourage ha denunciato il fatto che oltre 125mila elettori democratici sono stati esclusi dalla votazione dal Board of Elections del partito. “È assurdo – ha spiegato il candidato parlando alla Penn State University – che a Brooklyn, dove sono nato, decine di migliaia di persone siano state cancellate dalle liste”.
“La vittoria è a portata di mano”, ha commentato invece la moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti. A questo punto Clinton può infatti contare su 1758 delegati contro i 1076 di Sanders, sapendo che occorre arrivare ad un totale di almeno 2.383 per poter essere investiti ufficialmente della candidatura presidenziale alla convention democratica che si terrà a Philadelphia del 25 al 28 luglio.
Nel campo repubblicano, allo stesso modo, Trump ha vinto nettamente, raccogliendo il 60 per cento dei voti e battendo così i suoi due avversari: il governatore dell’Ohio John Kasich, che si è fermato al 25,2 per cento, e il senatore del Texas Ted Cruz, che non ha superato il 14,8.
Il miliardario americano continua però a confrontarsi con un’aperta ostilità da parte di numerosi dirigenti del Partito repubblicano. Proprio al fine di mettere a tacere le voci critiche, Trump aveva scommesso su un ampio successo nello stato di New York. Le primarie nella Grande Mela gli hanno consentito di arrivare a 844 delegati: ne mancano 393 per arrivare alla maggioranza assoluta di 1.237 ed ottenere così l’investitura (i repubblicani si riuniranno a Cleveland alla fine di luglio).
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