
Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Un caso che sta facendo scuola, tanto da aver attirato l’attenzione dell’amministrazione di New York. La città è seconda in Europa dopo Vienna.
54 per cento di raccolta differenziata a Milano, con l’obiettivo al 65 per cento entro i prossimi anni. Bidoni intelligenti, raccolta della frazione umida nei mercati e acquisto di nuovi mezzi ecologici. Queste alcune delle proposte della giunta guidata dal neo eletto sindaco Giuseppe Sala, per migliorare ulteriormente la raccolta dei rifiuti in città.
È quanto si è appreso durante l’evento “Milano Recycle City. Da rifiuti a risorse: Milano incontra New York”, durante il quale due delegazioni delle città si sono confrontate sul tema rifiuti e raccolta differenziata. Ne esce una città ai primi posti per la gestione della spazzatura in tutta Europa, seconda solo a Vienna.
Secondo i dati Amsa, ad oggi la raccolta differenziata si attesta al 54 per cento nei primi sei mesi del 2016, con un incremento di circa il 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. “A farla da padrone è sempre la raccolta dell’umido, la cui frazione è aumentata di quasi il 7 per cento in differenza quantitativa”, spiega la municipalizzata.
“New York punta ad avere zero rifiuti in discarica entro il 2030”, ha dichiarato durante il suo intervento Dennis Diggins, deputy commissioner del dipartimento per la sanità della città americana. Come? Vietando l’uso dei sacchetti di plastica ed evitando ad esempio il conferimento dei rifiuti elettronici in discarica.
A dare ulteriori suggerimenti è Mauro De Cillis, responsabile operativo di Amsa: “Nei mercati stiamo attuando da qualche mese la raccolta sperimentale dell’organico. Stiamo provando a togliere l’organico a monte per mandare a valle del sistema solo il residuo e ottenere così un aumento ulteriore della raccolta dell’organico”.
Non solo. Per spingere ulteriormente i cittadini a differenziare i rifiuti domestici: “Sperimenteremo la riduzione della frequenza della raccolta indifferenziata”, dice De Cillis. Si passerà dalle due volte la settimana, ad una soltanto, tenendo presente che anche tra l’indifferenziato esistono spesso frazioni valorizzabili.
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