
Per rafforzare l’economia, si punta ad attrarre visitatori. Ma la crescita del turismo lento e sostenibile è l’unica via possibile per sviluppare il settore dei viaggi senza distruggere luoghi in buona parte ancora vergini.
Come riuscire a rivitalizzare la grigia monotonia di certe zone metropolitane o il deprimente anonimato di una stazione ferroviaria dismessa? A Parigi, dove la valorizzazione degli spazi urbani è da sempre una priorità assoluta, la cosiddetta “petite ceinture”, antica ferrovia cittadina di 32 km risalente alla seconda metà dell’Ottocento, man mano soppiantata dalla crescente concorrenza
Come riuscire a rivitalizzare la grigia monotonia di certe zone metropolitane o il deprimente anonimato di una stazione ferroviaria dismessa? A Parigi, dove la valorizzazione degli spazi urbani è da sempre una priorità assoluta, la cosiddetta “petite ceinture”, antica ferrovia cittadina di 32 km risalente alla seconda metà dell’Ottocento, man mano soppiantata dalla crescente concorrenza della rete metropolitana e ormai in disuso, aspira da qualche tempo a diventare la culla di una piccola rinascita all’insegna della più rigorosa ecosostenibilità.
In particolare la Gare Ornano, situata a ridosso della Porte de Clignancourt, nel 18esimo arrondissement, accoglie oggi la sede della REcyclerie, comprensorio che include una sorta di fattoria urbana nonché una serie di atelier di attività artistiche o artigianali aperte al pubblico, calibrate sul principio ispiratore delle tre “R”, ovvero ridurre – riutilizzare – riciclare. Attraverso gli spazi appositamente allestiti nella ex-stazione, tra i quali un cafè-cantine, una terrazza, una grande sala vetrata (la “salle des pas perdus”), un’area riservata al bricolage ed altro ancora, bambini e adulti possono partecipare al fitto programma di attività incentrate sul rispetto dell’ambiente, sul low-tech e sulla trasmissione o riappropriazione delle antiche tradizioni di lavoro manuale.
Giardinaggio, riciclo delle acque pluvie, sistemi di fitoepurazione e tecniche di coltivazione ecosostenibile vengono concretamente sperimentate nell’ampio orto comune situato nella fattoria interna, già provvista di galline, giardino di erbe aromatiche, alberi da frutto e giungla vegetale. Il cosiddetto “atelier di René” funge invece da laboratorio di riparazione e riciclaggio di oggetti o elettrodomestici accessibile a qualunque visitatore interessato ad apprendere i segreti del perfetto bricoleur.
L’agenda di agosto prevede, tra le numerose proposte, un corso di iniziazione allo Shiatsu, uno riservato alla creazione di ghirlande, un altro sui mandala, uno stage di serigrafia e perfino uno dedicato alla fabbricazione di cosmetici naturali.
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