
Cambiano i rapporti tra stati e continenti per l’approvvigionamento dell’energia ma non cambia il tipo di fonte: parliamo sempre di combustibili fossili.
Al via in Africa il progetto che prevede la realizzazione di una centrale idroelettrica da 147MW che servirà la Repubblica Democratica del Congo, il Burundi e il Ruanda.
È stato firmato l’accordo che dà il via alla realizzazione del primo progetto idroelettrico n Africa realizzato in partenariato pubblico-privato, per produrre energia elettrica per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo, del Burundi e del Ruanda.
La centrale idroelettrica Ruzizi III sfrutterà il fiume Ruzizi situato in Africa centrale, nella regione dei grandi laghi, e fornirà elettricità per circa 30 milioni di persone, il 70 per cento delle quali vive al di sotto della soglia di povertà e attualmente solo il 6 per cento può accedere all’elettricità.
Signature entre #UE à travers @EIB et @BurundiGov représenté par @FinancesBdi d’une convent de subvent (9,1 M€) pr le démarrage des travaux preparatoires du projet régional hydroélectrique de Ruzizi III. 30 M de personnes au Burundi, RDC et Rwanda concernés #énergiepropre pic.twitter.com/VF5QdYqaLo
— UE au Burundi (@UEauBurundi) February 20, 2020
Per l’avvio dei lavori è stato firmato un accordo di sovvenzione di 9,1 milioni di euro tra Domitien Ndihokubwayo, ministro delle Finanze della Repubblica del Burundi, e i rappresentanti della Banca europea per gli investimenti. La sovvenzione sarà fornita dall’Unione europea attraverso il Fondo fiduciario Ue-Africa per le infrastrutture e gestita dalla Banca europea per gli investimenti.
“La Banca europea per gli investimenti, l’Unione europea e i finanziatori del progetto hanno lavorato a stretto contatto con il governo del Burundi, del Ruanda e della Repubblica Democratica del Congo per oltre 10 anni per garantire che il primo progetto di energia pulita in partnership pubblico-privato dell’Africa in tre paesi possa diventare una realtà e assicurare l’accesso all’elettricità a milioni di persone” ha detto Ambroise Fayolle, Vice Presidente della Banca Europea per gli Investimenti.
La chiusura finanziaria del progetto idroelettrico Ruzizi III dovrebbe essere concordata entro la metà del 2021. Il progetto sarà sostenuto da finanziamenti agevolati per garantire tariffe elettriche accessibili.
Leggi anche Come il Kenya è diventato leader nelle rinnovabili in Africa
30 million #Africans will benefit from the Ruzizi III hydropower project,which will generate reliable electricity to DRC,Burundi& Rwanda.The project is targeting 70% of people living under the poverty line & at present only 6% of whom can access electricity.#cleanenergyinvestment pic.twitter.com/bHMKwnEDuW
— Nottawasaga Institute (@nottawas) February 28, 2020
Una volta messa in servizio, Ruzizi III raddoppierà l’attuale capacità di produzione di energia elettrica del Burundi, aumenterà la capacità installata del Ruanda del 33 per cento e fornirà l’energia di base necessaria nella Repubblica Democratica del Congo orientale, una regione altrimenti isolata dalla rete.
“Sfruttare tutto il potenziale del fiume Ruzizi è stato un sogno per il Burundi, il Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo per generazioni. Il sostegno di lunga data dei partner finanziari internazionali e la stretta collaborazione con i governi regionali sono stati fondamentali per consentire il progresso della pianificazione tecnica, politica e ambientale”, ha detto Domicien Ndihokubwayo, ministro delle Finanze del Burundi.
Il progetto Ruzizi III sosterrà l’integrazione regionale, ridurrà la dipendenza locale dal combustibile a legna e carbone che rappresentano una grave minaccia per le foreste e la biodiversità dei paesi.
Leggi anche Il futuro dell’Africa è solare, elettricità pulita in arrivo per 600 milioni di persone
Un lungo percorso giunto in prossimità del traguardo. I progressi del progetto arrivano al termine di un decennio di preparazione tecnica e di accordi politici. Prima ci sono stati gli accordi tra i governi del Burundi, della Rdc e del Ruanda e gli sponsor privati per gli accordi di acquisto di energia elettrica. L’Unione europea, la Bei e altri partner finanziari europei sostengono il progetto Ruzizi III dal 2009 assicurando le migliori pratiche tecniche, ambientali e sociali internazionali.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Cambiano i rapporti tra stati e continenti per l’approvvigionamento dell’energia ma non cambia il tipo di fonte: parliamo sempre di combustibili fossili.
La Russia taglia del 40 per cento l’approvvigionamento di gas verso la Germania. E questa accende le centrali a carbone per risparmiare più gas possibile.
Solo il 5 per cento dei dirigenti dell’energia è donna. Il paradosso? Nella transizione sostenibile mancano le quote rosa, maggiori nelle imprese tradizionali e in Paesi come la Russia.
In Puglia è stato pubblicato un bando per l’accesso a un fondo perduto con la formula del reddito energetico. L’ importo massimo è di 8.500 euro.
Con il RePowerEU, l’Unione europea punta ad abbandonare il gas e a spingere l’acceleratore sulle rinnovabili. Ecco cosa prevede il piano.
A Bordeaux è in funzione la centrale solare di Labarde, che garantisce l’energia elettrica necessaria per rispondere al fabbisogno di 70mila persone.
La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Qual è il ruolo delle energie rinnovabili oggi e quali sono i principali ostacoli. Intervista a Gianni Silvestrini, autore per Edizioni Ambiente.
Il corretto utilizzo degli elettrodomestici di casa limita i consumi di energia, con grandi vantaggi per l’ambiente e le bollette.