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Il 22 aprile sono stati annunciati i nomi dei sei vincitori 2014 del Goldman environmental prize, il Nobel per l’ambiente.
Rudi Putra è un biologo indonesiano di 37 anni. Fin da quando era studente si è sempre impegnato nella salvaguardia della biodiversità, in particolare nella provincia di Aceh con cui collabora attraverso la Leuser ecosystem management authority. Insieme alla comunità locale, si batte da anni per tutelare le foreste dell’isola di Sumatra minacciate dall’espansione, molto spesso illegale, delle piantagioni di palma da olio e proteggere, tra le altre specie minacciate, gli ultimi rinoceronti di Sumatra.
Quest’anno Putra ha ricevuto il premio Goldman per l’ambiente (Goldman environmental prize) per la categoria Isole e stati isola. È la più alta onorificenza che dal 1990 viene concessa agli attivisti che dedicano la loro vita, con successo, alla protezione del nostro pianeta, tanto da essere anche definito l’equivalente del Nobel per l’ambiente. Putra ha ricevuto un premio di 175mila dollari destinati a finanziare le sue attività.
http://youtu.be/p0bzxWvz6R4
Tra le sue tante attività di salvaguardia, è diventato famoso tra la popolazione locale un discorso di Putra sull’importanza di proteggere le foreste per far fronte a eventi climatici estremi tenuto nel 2006 dopo un’alluvione che ha colpito migliaia di famiglie indonesiane che hanno perso amici, parenti e si sono ritrovate senza casa. Ha parlato con i proprietari dei terreni destinati alla coltivazione di palma da olio ricordando che la loro attività è spesso illegale oltre che sbagliata, portando alla chiusura, anche volontaria, di molte piantagione che sono così tornate in mano al governo di Aceh e sottoposte a un’opera di riforestazione.
Riforestazione che ha consentito a elefanti, tigri, oranghi e rinoceronti di riconquistare corridoi inutilizzati da 12 anni.
Nel 2013 Putra ha lanciato una petizione online per aumentare la pressione internazionale sul governo indonesiano e spingerlo ad aumentare gli sforzi per la tutela delle foreste. La petizione è stata firmata da 1,3 milioni di persone ed è stata sostenuta dalla Norvegia e dall’Unione europea.
Gli altri cinque premiati sono: Desmond D’Sa (Sudafrica) che è riuscito a far chiudere una discarica di rifiuti tossici a cui erano esposti alcuni abitanti della città di Durban; Ramesh Agrawal (India) che, usando come base operativa un semplice internet café, è riuscito a mobilitare centinaia di persone contro un progetto di espansione di una miniera di carbone a Chhattisgarh; Suren Gazaryan (Russia), zoologo di fama internazionale, che ha guidato diverse campagne per smascherare la corruzione dietro l’uso illegale di foreste protette lungo le coste del mar Nero; Helen Holden Slottje (Stati Uniti) ha aiutato comunità locali intorno a New York a difendersi autonomamente dalle compagnie energetiche che volevano condurre attività pericolose quali il fracking; Ruth Buendía Mestoquiari (Perù) ha guidato una campagna contro la costruzione di una diga che avrebbe sradicato intere famiglie di indigeni che ancora non si sono riprese dal trauma della guerra civile che le ha costrette ad abbandonare i loro luoghi.
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