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Nuovo programma didattico per l’Istituto Tommaseo di Milano, che diventa la prima Scuola dello sviluppo sostenibile in Italia. Ecco come.
Non serve a nulla parlare di rispetto del pianeta, se non si educano le generazioni più giovani alla sostenibilità. Questa è una delle tante motivazioni che ha spinto l’Istituto Marcelline Tommaseo di Milano a realizzare la prima scuola dello sviluppo sostenibile in Italia.
Il progetto didattico è stato presentato lo scorso 19 gennaio alla presenza del vice sindaco della Città di Milano, Anna Scavuzzo, dei rappresentanti del Miur, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e di Asvis, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile; si intitola Grow the world ed è rivolto a tutti gli studenti dell’istituto, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo livello. Obiettivo: generare consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile, tra gli studenti, ma anche tra i genitori e il corpo insegnante, in modo che tutti gli attori del complesso scolastico si facciano portavoce del cambiamento.
Con questa iniziativa, l’istituto Tommaseo ha risposto con entusiasmo a un’esigenza espressa sia dal Pontefice, sia dalle Nazioni Unite: portare la sostenibilità a scuola.
“I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”, ha detto Papa Francesco, che con l’enciclica Laudato si’ ha fatto dell’ambientalismo la sua cifra distintiva.
L’impegno di Bergoglio va inoltre di pari passo con i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite racchiusi nel documento Agenda 2030, in cui la qualità dell’offerta scolastica, della diffusione della cultura e della consapevolezza ambientale e sociale rappresentano punti importantissimi. Queste considerazioni hanno spinto le suore Marcelline, che da sempre si occupano di istruzione dei più giovani, a realizzare un programma didattico la cui parola chiave è sostenibilità.
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Grow the world, letteralmente “far crescere il mondo”, si propone di promuovere un nuovo modello di gestione e nuovo approccio alla didattica che consentano sia una crescita personale dell’individuo, sia una crescita collettiva della consapevolezza ambientale.
Gli insegnamenti e le attività proposte dalla scuola (dallo sport al teatro) saranno incentrati su diverse macro aree – cultura solida e spirito critico, intelligenza pratica e creativa, attitudine all’ascolto e alla riflessione, abilità di leadership e di cooperazione, stili di vita sostenibili per sé e per gli altri – in cui verranno approfonditi i 17 punti di Agenda 2030.
Per raggiungere l’obiettivo di una formazione dell’individuo alla sostenibilità, da un lato la scuola ha attivato collaborazioni con le realtà più innovative e virtuose del territorio, prevedendo viaggi d’istruzione per conoscere realtà scientifiche e tecnologiche di primo piano, coinvolgendo nella didattica esperti, testimonial, istituzioni, università, centri di ricerca, imprenditori illuminati.
Dall’altro ci si impegna, fin dalla scuola dell’infanzia, a trasmettere agli studenti tutte quelle buone pratiche che ci permettono di adottare uno stile di vita davvero sostenibile nel nostro quotidiano: si insegna a fare la raccolta differenziata in classe e a riordinare gli spazi, a non sprecare cibo, acqua, energia, riscaldamento e a rispettare la natura che ci circonda, a preferire per gli spostamenti mezzi “dolci”, come la bici, al posto, per esempio, dei motorini (per gli studenti più grandi).
La partenza vera e propria del progetto è prevista per il prossimo anno scolastico: la storia ci dirà se entro il 2030 l’approccio olistico della scuola dello sviluppo sostenibile avrà dato i suoi primi frutti.
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