Nel suo ultimo libro, edito in Italia da Einaudi, il giornalista francese fornisce il suo parere sul perché il nucleare non è un buon investimento per il clima.
Energie rinnovabili, la soluzione per il 65% degli americani
Un sondaggio del Pew Research Center evidenzia come una schiacciante maggioranza di americani punti sulle fonti rinnovabili. Trump se ne faccia una ragione.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha già lanciato le prime bordate contro le politiche ambientaliste adottate da Barack Obama nel corso dei suoi due mandati alla Casa Bianca. Ultima in ordine di tempo, la decisione di rilanciare due progetti di oleodotti particolarmente contestati dalle associazioni ecologiste di tutto il mondo: il Keystone XL e il Dakota Access. Eppure, prima o poi dovrà fare i conti con il proprio popolo sovrano, dal momento che i cittadini americani non sembrano apprezzare le scelte del nuovo capo di stato.
Il partito repubblicano sempre più diviso
Un sondaggio realizzato dal Pew Research Center indica infatti come il 65 per cento degli americani ritenga necessario seguire tutt’altra linea in tema di energia, sostenendo prioritariamente le fonti pulite. Contro un 27 per cento che parteggia invece – come Trump – per un rilancio delle fonti fossili, a partire dal petrolio e dal gas da scisto, sulle quali il miliardario americano ha dichiarato di voler puntare fin dal primo giorno di lavoro.
La propensione dei cittadini statunitensi a continuare sulla strada della transizione energetica risulta tra l’altro in aumento rispetto ad un precedente rilevamento effettuato dalla stessa società americana: nel dicembre del 2014, infatti, il dato si era attestato al 60 per cento. L’effetto Trump si è fatto tuttavia sentire in termini politici. Analizzando infatti la popolazione degli States in funzione dell’orientamento partitico, emerge come mentre due anni fa sia tra gli elettori del Partito democratico che tra quelli repubblicani fosse nettamente prevalente la posizione a favore delle fonti rinnovabili, ora i conservatori appaiono ben più divisi. Il dato tra gli elettori del partito vicino a Trump è sceso infatti al 45 per cento, tallonato a pochissima distanza (a quota 44 per cento) da coloro che vorrebbero invece rivalutare la produzione di petrolio, carbone e gas naturale. Al contrario, la dinamica tra gli elettori democratici indica ormai una schiacciante maggioranza – più di otto intervistati su dieci – a favore delle rinnovabili.
I giovani parteggiano per le rinnovabili
Ancor più preoccupanti i dati relativi, più in generale, alla questione cambiamenti climatici. Secondo la ricerca, infatti, mentre l’88 per cento dei democratici americani si dichiara convinto del fatto che il “climate change” rappresenti “una delle principali minacce al benessere degli Stati Uniti”, la posizione risulta condivisa solamente da un 12 per cento di repubblicani.
Anche in termini di età, infine, l’analisi evidenzia notevoli differenze. A favore delle fonti rinnovabili, infatti, si dichiara il 73 per cento delle persone tra i 18 e i 49 anni, cifra che scende al 55 per cento tra i cittadini più anziani.
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