Altroconsumo ha raccolto e analizzato campioni d’acqua da 38 fontanelle pubbliche in varie città italiane: nessuno conteneva Pfas.
Perché è necessario cambiare modo di fare impresa
Secondo il Tomorrow’s Value Rating, indice che valuta la sostenibilità dei maggori gruppi a livello globale, solo l’impresa che scommette sullo sviluppo sostenibile potrà crescere sul lungo periodo.
Fissare obiettivi ambiziosi sul lungo periodo, scommettere sulla sostenibilità e investire sull’innovazione green. In altri termini cambiare il modo di fare impresa. È questo quanto riporta il Tomorrow’s Value Rating (TVR 2014), pubblicato da DNV GL Business Assurance.
“È sempre più chiaro che la nostra società e la nostra economia globali stanno raggiungendo i limiti per la crescita tradizionale. Purtroppo, solo un piccolo gruppo delle grandi aziende analizzate nel TVR sembra prepararsi adeguatamente a cambiare il modo di fare impresa”, spiega Jon Woodhead, Business Development Manager di DNV GL Business Assurance.
Optare per modalità di crescita economica svincolate dall’impatto, ad esempio, delle emissioni di carbonio, delle attività estrattive e della perdita di biodiversità è, in prospettiva, l’unica soluzione possibile.
Il Tomorrow’s Value Rating prende in esame i programmi di sostenibilità delle più grandi aziende mondiali. Multinazionali che occupano i settori chiave dell’economia globale: alimentari e bevande, petrolio e gas, edilizia e materiali. Tutte e 45 le aziende esaminate sono state comprese almento in uno dei maggiori indici che riconoscono l’impegno green: tra questi il DJSI 2013 World Index, Corporate Knights Global 100 Index, 2013 CDP Global 500 Climate Disclosure Leadership Index.
I risultati
Per il secondo anno consecutivo, Unilever conquista la prima pozione mentre al secondo posto seguono, a pari merito, Holcim, Intel e Nestlé. Secondo quanto riporta una nota di DNV GL, le motivazioni si possono riaussumere: “Mantenendo il proprio primato, Unilever propone una visione significativamente più ampia, convincente e ambiziosa del futuro per se stessa, per il settore e l’economia globale nel suo complesso. Holcim, invece, produttore di materiali e aggregati per l’edilizia, si distingue per la chiarezza con cui dichiara il proprio impegno ad affrontare alcune delle grandi sfide socio-ambientali”.
Nonostante questo il rapporto evidenzia solo la metà delle aziende analizzate si è data obiettivi significativi a fronte di problemi concreti. In questo si va dall’approvvigionamento delle risorse alla sicurezza in campo internazionale. Infatti “troppe aziende non riescono ancora a tener conto di rischi e opportunità legati alla sostenibilità nel proprio approccio alla gestione del rischio”. Sempre secondo il rapporto, sono Unilever, Microsoft e Nestlé ad aver puntato su innovazioni sostenibili come base per la crescita futura e il vantaggio competitivo.
“Optare per modalità di crescita economica svincolate dall’impatto, ad esempio, delle emissioni di carbonio, delle attività estrattive e della perdita di biodiversità è, in prospettiva, l’unica soluzione possibile. Finora, solo alcuni dei leader esaminati nel nostro TVR 2014, come Holcim, Unilever e Intel, ha iniziato ad assumersi impegni in questo senso; tutti hanno parecchia strada da fare”.
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