
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Quali sono le spiagge migliori e peggiori d’Italia? Una panoramica sullo stato di salute dei lidi e delle coste del Belpaese.
Primo.
L’Italia ottiene quasi cento Bandiere
blu dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Fee),
conquistando il secondo posto in Europa. Per qualità del
mare e dei servizi per i turisti, il Belpaese ha avuto 4 bandiere
in più rispetto all’anno scorso. Quattro le località
lacustri e 48 gli approdi turistici premiati. Il primato per le
spiagge “più blu” va alla Liguria con 12 bandiere, seguita
da Toscana, Marche e Abruzzo con 11.
In tutta Europa è prima la Spagna, con 98 bandiere blu,
terza la Francia (86).
Secondo.
Occhio però, le cose non
vanno così bene secondo un rapporto del Ministero della
Salute, che non era destinato a essere reso pubblico, ma
tant’è.
Secondo il rapporto divulgato l’anno scorso, ben 433 chilometri
delle nostre coste non sono balneabili, per altri 1000 km il
giudizio è “sospeso” in attesa di analisi più
approfondite, mentre 800 km sono occupati dal cemento.
Dopo anni positivi, quindi, l’indicatore del rapporto sulla
balneazione in Italia parla di un incremento dell’inquinamento
pesante, il 7 per cento in più rispetto allo scorso anno. In
totale nel Belpaese i chilometri di spiaggia in cui è
vietato tuffarsi sono 433,6.
Per altri 1.060,5 chilometri il giudizio è sospeso in
assenza di prove: mancano le analisi. Ci sono poi 874,6 chilometri
esclusi dalla balneazione perché occupati da porti,
aeroporti, servitù militari.
Disponibili per le vacanze restano 5.000 chilometri, insomma i
due terzi del totale. E la Campania si conferma la regione peggiore
visto che colleziona una serie di primati: ha in assoluto il
maggior numero di chilometri di costa non balneabili: 93. Ha la
più alta percentuale di mare inquinato: il 19,8 per cento
della battigia, come dire una spiaggia su cinque bocciata alle
analisi chimiche.
Tra i sei maggiori laghi italiani solo il Trasimeno supera
l’esame a pieni voti registrando l’en plein di spiagge pulite. E
nell’uno per cento dei campioni di acqua esaminata spunta anche la
salmonella, un batterio legato alla presenza di scarichi (di
allevamenti) non depurati.
Terzo.
In un mare insomma un po’ più
sporco,
brillano comunque intatte molte località, tra
cui… le dieci perle dei nostri mari, le dieci spiagge migliori
nel rapporto tra qualità dell’ambiente e accoglienza.
Le prime dieci premiate con le «cinque vele» sono
Castiglione della Pescaia (Grosseto),
le Cinque Terre (La Spezia), Bosa (Nuoro), l’isola del
Giglio (Grosseto), Otranto (Lecce), Portovenere (La Spezia), Arbus
(Cagliari), Noto (Siracusa), Tropea (Vibo Valentia), Pollica
frazioni Acciaroli e Pioppi (Salerno). Molte località sono
in aree protette: i parchi rilanciano il turismo e la
qualità della vita. E della vacanza!
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.