
Uno studio condotto in Francia indica una permanenza delle molecole dei pesticidi nei terreni maggiore rispetto a quanto finora immaginato.
La città ha introdotto un sistema di “mappatura“ delle onde elettromagnetiche emesse dalle 1.700 antenne per cellulari presenti sul proprio territorio.
La città di Strasburgo è la prima in Francia ad essersi dotata di un sistema di monitoraggio delle onde elettromagnetiche sul proprio territorio. Il tutto si basa su un software che preleva e gestisce i dati di circa 1.700 antenne che garantiscono la copertura dei servizi di telefonia mobile: “In questo modo siamo in grado di fornire un’immagine dei livelli di esposizione alle onde, quartiere per quartiere, espresse dal rapporto volt/metro sulla base dei valori dichiarati dagli operatori”, ha spiegato Paul Meyer, vicesindaco della città alsaziana.
Le prime immagini sono state presentate alla stampa transalpina lo scorso 12 giugno, e mostrano una cartografia nella quale strade e palazzi sono colorati in funzione del loro grado di esposizione: dal verde e blu per le aree meno interessate, fino all’arancione e al rosso per quelle più inquinate. L’obiettivo dell’amministrazione locale è di tutelare in questo modo la salute pubblica, evitando ad esempio di autorizzare nuove installazioni in aree che risultano già colpite da alti livelli di elettrosmog.
L’Accademia Nazionale di Medicina di Parigi ha infatti spiegato che “non sono stati constatati rischi legati all’esposizione alle onde elettromagnetiche”, purché si rimanga “al di sotto dei limiti di legge”. “Non si tratta dunque di un problema sanitario – ha dichiarato l’assessore alla Salute Alexandre Feltz – ma sarebbe in ogni caso assurdo negare il problema delle onde”. Per questo, il comune di Strasburgo ha interpellato alcune associazioni e ha individuato nel valore di 7 volt/metro il livello massimo accettabile: nelle aree che risulteranno sovraesposte – per ora sono una ventina i “punti sensibili” identificati – verranno adottate misure specifiche.
“Tutti i cittadini potranno inviare una semplice mail all’amministrazione del proprio quartiere per ottenere i dati relativi all’esposizione alle onde della propria abitazione”, ha aggiunto Meyer. Soddisfatta la Confederazione sindacale delle famiglie del Basso-Reno, il cui segretario Colin Riegger ha spiegato che il nuovo strumento “consentirà anche di evitare che alcuni cittadini vivano nel panico, pensando, magari erroneamente, di essere particolarmente esposti”.
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