
Più di 400mila persone hanno abbandonato le loro case in Somalia per colpa delle inondazioni. Più di 300mila per la siccità.
100mila persone soffrono la fame, quella vera, in Sud Sudan e 5 milioni sono colpite dalla carestia. L’ultimo rapporto Fao, Wfp e Unicef è da brividi.
Almeno 100mila persone soffrono la fame in Sud Sudan a causa della carestia che sta interessando il paese africano, in particolare il territorio dello stato centrosettentrionale di Unità (Unity State). Un altro milione di sudsudanesi, invece, potrebbe subire la stessa sorte nel prossimo futuro a causa della guerra civile ricominciata nel dicembre del 2013 che ha trascinato la popolazione in un turbine di violenze. A dare la notizia è lo stesso governo di Juba insieme alle Nazioni Unite dopo l’ultimo aggiornamento del Quadro integrato di classificazione della sicurezza alimentare (Integrated food security phase classification, Ipc). In totale, però, sono quasi 5 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza alimentare, agricola e nutrizionale urgente. Pari al 40 per cento della popolazione.
https://www.youtube.com/watch?v=d9qJLnghOGk
Carestia “non è una parola che usiamo alla leggera e avrei sperato di non doverla mai utilizzare per il Sud Sudan”, ha dichiarato la portavoce del Wfp, Challiss McDonough. “Ma purtroppo siamo a un punto tale che dobbiamo usare queste parole”. Carestia, infatti, significa – secondo gli standard dell’Onu – che la gente sta letteralmente morendo di fame.
Le fa eco anche Serge Tissot, rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) per il Sud Sudan: “La carestia è diventata una tragica realtà in alcune parti del Sud Sudan e le nostre peggiori paure si sono materializzate. Molte famiglie hanno esaurito ogni mezzo che avevano a disposizione per cercare di sopravvivere”.
“Our worst fears have been realized” – #UNFAO‘s Serge Tissot as famine is declared in #SouthSudan https://t.co/wbSFd6EFJq via @AP pic.twitter.com/BMPH1gXLAp
— FAOKnowledge (@FAOKnowledge) 20 febbraio 2017
Per questo sono quasi tre milioni le persone che hanno dovuto abbandonare la loro casa, la loro terra e molti hanno trovato rifugio nel vicino Uganda. “Avevo seminato e attendevo il raccolto, ma ho perso tutto a causa della guerra. Uccidono la gente e molti sono morti, ho avuto paura di fare la stessa fine”, ha dichiarato una profuga sudsudanese a Euronews.
Oltre alla fame, diretta conseguenza della guerra, sono 50mila le persone che negli ultimi tre anni sono morte per via degli scontri tra le truppe governative fedeli al presidente in carica Salva Kiir Mayardit e gli ex ribelli che sostengono il primo vicepresidente Riek Machar, già allontanato nel 2013 dalle sue funzioni per sospetto tradimento e poi richiamato per evitare tensioni e scontri, gli stessi in corso in questi giorni.
Sul campo oggi ci sono tre agenzie umanitarie dell’Onu, oltre a Fao e Wfp, anche l’Unicef, ovvero il Fondo per l’infanzia. I bambini, infatti, sono tra i più colpiti: “Si stima che oltre un milione di bambini siano affetti da malnutrizione acuta in tutto il Sud Sudan. Oltre 250mila bambini sono già gravemente malnutriti. Se non raggiungiamo questi bambini con aiuti urgenti molti di loro moriranno”, ha dichiarato Jeremy Hopkins, rappresentante dell’Unicef in Sud Sudan.
Il rischio è che gli sforzi messi in atto non siano sufficienti e che, senza un nuovo e più efficace intervento della comunità internazionale, il numero delle persone malnutrite o che soffrono la fame possa salire ancora, fino ad arrivare a 5,5 milioni entro luglio. Per tutti questi motivi “bisogna agire ora“.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Più di 400mila persone hanno abbandonato le loro case in Somalia per colpa delle inondazioni. Più di 300mila per la siccità.
La legge contro l’omosessualità firmata dal presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, è una delle più restrittive e punitive del mondo.
La minoranza serba in Kosovo ha protestato contro l’elezione di alcuni sindaci di etnia albanese. I cortei sono sfociati in violenza contro i militari Nato.
Il premier della Spagna Pedro Sánchez si è dimesso e sciolto le camere dopo la sconfitta della sinistra alle amministrative: si torna a votare.
Nella vittoria di Erdoğan al ballottaggio, si specchia la sconfitta di Kılıçdaroğlu. Che ne sarà dell’opposizione in Turchia, fallito il tutto per tutto?
Una società di consulenza delle forze dell’ordine in Texas ha fatto recapitare ai bambini di quattro anni libri di Winnie the Pooh sulle sparatorie.
L’Ivory Act del 2018 ha vietato l’importazione nel Regno Unito di avorio degli elefanti. Ora il divieto è stato esteso ad altre specie.
Nuove location turistiche di lusso sulle coste della Cambogia mettono a rischio la sopravvivenza della popolazione che da decenni abita in quelle zone.
Il partito conservatore Nea Dimokratia vince in Grecia ma il premier uscente Mitsotakis vuole tornare al voto: con la nuova legge elettorale avrà la maggioranza assoluta.