
L’Arabia Saudita ha un ministro dell’Energia, al posto del Petrolio
L’Arabia Saudita ha un nuovo ministro. Quello dell’Energia. Guiderà il percorso di Riad verso l’abbandono della dipendenza dal petrolio.
L’Arabia Saudita ha un nuovo ministro. Quello dell’Energia. Guiderà il percorso di Riad verso l’abbandono della dipendenza dal petrolio.
Oltre cento super-petroliere sono bloccate al largo dei porti di tutto il mondo. Con duecento milioni di barili a bordo.
I venti di un nuovo intervento militare soffiano tra l’Europa e le coste nordafricane. Su richiesta del governo libico, i paesi occidentali – Francia, Gran Bretagna e Italia in testa – potrebbero decidere di dispiegare dei contingenti a protezione di siti sensibili del paese, in particolare i pozzi petroliferi, minacciati dal sedicente Stato Islamico (Isis).
Incidenti precedenti, caccia ai cani, plutonio militare, rover lunari, turni da 40 secondi, suicidi e l’ingegnere che dopo Chernobyl va a lavorare in un’altra centrale.Tra le pieghe della vicenda che ha sconvolto la storia energetica del mondo ci sono ancora tante cose da scoprire, che fanno riflettere.
Genova. Dopo l’arrivo della pioggia è successo quello che si temeva (ne avevamo scritto qui). Lungo il rio Polcevera si è rotto un argine di contenimento del petrolio fuoriuscito domenica 17 aprile dall’oleodotto Iplom, e ora il greggio ha raggiunto la spiaggia di Pegli. Diverse chiazze oleose sono alla deriva lungo la riviera di
Tutto quello che c’è da sapere sul disastro di Chernobyl 1970 Comincia la costruzione di Pripyat, una delle nove atomgrad, “città atomiche” progettate in Unione Sovietica per accogliere, come abitanti, gli impiegati delle centrali nucleari e le loro famiglie. 1972 Si decide il tipo di reattori nucleari da impiantare a Chernobyl. Viktor Bryukhanov, direttore dell’impianto, propone i
Attori, scienziati, politici, attivisti. Tutti spinti da un unico obiettivo: la protezione del pianeta e dell’ambiente. Perché di Terra ne abbiamo solo una.
https://youtu.be/15s7XTo6JPc I torrenti della città di Genova sono nuovamente al centro dell’attenzione nazionale. Questa volta non sono il dissesto idrogeologico e l’ennesima alluvione a ferire la città ma il petrolio che si è riversato nel piccolo rio Penego, sotto il quale passa l’intricata rete dell’oleodotto di collegamento tra il Porto petroli della città, lo stabilimento
Quando scoppia il caso emendamento Tempa Rossa, il 31 marzo, si dimette la ministra Federica Guidi e nasce uno scandalo. Che si gonfia via via che prosegue l’inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, nel potentino. Due i fronti dell’indagine. Uno, le emissioni nocive in atmosfera e lo smaltimento dei rifiuti del Centro Olio di Viggiano (Potenza) –
A pochi giorni dalla firma dell’accordo di Pargi, il Dalai Lama con i capi religiosi non hanno dubbi: “Prenderci cura della Terra è nostra responsabilità condivisa”.