L’università della California farà a meno degli investimenti nei combustibili fossili
Il più grande sistema di università pubbliche d’America ha deciso di sbarazzarsi dagli investimenti in carbone e petrolio: sono un rischio, anche economico.
Il più grande sistema di università pubbliche d’America ha deciso di sbarazzarsi dagli investimenti in carbone e petrolio: sono un rischio, anche economico.
L’amministrazione Trump ha avviato i passi finali per aprire oltre 600mila ettari del parco nazionale dell’Alaska alle perforazioni di petrolio e gas.
Le spiagge del golfo del Messico sono disseminate di agglomerati di petrolio e sabbia che impiegheranno almeno 30 anni a decomporsi.
Due attacchi hanno colpito altrettanti siti petroliferi in Arabia Saudita. Gli Stati Uniti accusano l’Iran. Le Nazioni Unite: “Prudenza, si rischia escalation”.
Un deposito di petrolio della compagnia norvegese Equinor è stato danneggiato alle Bahamas. Il greggio è finito anche nell’oceano.
Nel 2018, le compagnie petrolifere e del gas hanno investito 50 miliardi di dollari in progetti che nuocciono al clima e ai loro stessi investitori.
Per sostenere la transizione energetica verso fonti di energia pulita, è sufficiente impiegare una piccola parte degli attuali sussidi ai combustibili fossili.
L’estrazione di petrolio e gas aumenterebbe la probabilità di malformazioni cardiache congenite: lo rivela uno studio condotto in Colorado.
Una fuga di gasolio è stata registrata nella Patagonia cilena, in una delle acque più incontaminate del Pianeta. Greenpeace: “Catastrofe ambientale”.
Gli attacchi alle petroliere nel golfo di Oman sono un segnale di come i combustibili fossili siano ancora un elemento negativo negli equilibri geopolitici internazionali. Un equilibrio che si può spezzare grazie alle rinnovabili.