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La “Regina dell’avorio” è accusata di essere il punto di riferimento tra il traffico internazionale illegale di avorio e i bracconieri.
Lombroso, criminologo promotore della teoria secondo cui i comportamenti criminali sarebbero determinati da particolari caratteristiche fisiche, si sbagliava, infatti ad un primo sguardo Yang Feng Glan, donna cinese di 66 anni, sembra un’innocua signora, gli occhiali e le guance grassocce le conferiscono anzi un aspetto bonario. Invece la donna sarebbe responsabile della morte di almeno 350 elefanti e del contrabbandato di 706 zanne di avorio per un ricavato di sette milioni e mezzo di euro.
Yang Feng Glan era una delle principali trafficanti di avorio che operava in Africa, soprannominata la “regina dell’avorio”, ed stata arrestata nel corso di una retata, dopo un’operazione di polizia durata più di un anno, da una task force specializzata della Tanzania, la National and transnational serious crimes investigation unit (Ntsciu)
La donna, accusata di contrabbando d’avorio, è stata multata per l’equivalente di 1,8 milioni di euro e rischia fino a trent’anni di galera. Il bracconaggio degli elefanti africani sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza della specie. La popolazione di questi mammiferi ha subito un crollo del 90 per cento negli ultimi cinquanta anni.
Nonostante il commercio d’avorio sia stato dichiarato illegale nel 1989 i pachidermi vengono continuamente uccisi per le zanne. Lo sterminio di questi animali è costante, mentre il tasso di natalità è in calo, il numero di esemplari uccisi supera quello dei nascituri.
Secondo la ong Elephant action league la Tanzania, a causa della caccia di frodo, avrebbe perso 8.500 elefanti negli ultimi sei anni, il 60 per cento degli esemplari, con una popolazione ridotta a 43mila animali. “Gli elefanti della Tanzania sono stati per anni un bersaglio facile per i bracconieri e i trafficanti, ma questo arresto mostra che il tempo degli ‘intoccabili’ è ormai finito”, ha dichiarato Amani Ngusaru, direttore del Wwf Tanzania.
La Cina è il più grande consumatore mondiale di avorio, circa il 70 per cento delle zanne trafugate viene immesso nel mercato nero cinese che sarebbe responsabile, in meno di un decennio, della morte di oltre 100mila elefanti africani. “I cinesi hanno in mano il futuro agli elefanti – ha affermato Iain Douglas-Hamilton, fondatore dell’organizzazione Save the Elephants – se non cambieranno le loro abitudini, molti paesi africani potrebbero veder presto scomparire questa specie”. L’arresto della “regina dell’avorio”, accusata di essere il legame diretto fra i bracconieri africani e i contrabbandieri cinesi tra il 2000 e il 2014, è un segnale importante ai criminali che minacciano la fauna selvatica.
“Questo arresto provocherà un vero e proprio terremoto nel network criminale – ha affermato Isabella Pratesi del Wwf Italia. – La Tanzania ha aperto la strada e la Cina e gli altri paesi devono ora proseguire il lavoro smantellando la tela che è stata costruita in questi 14 anni a livello mondiale”.
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