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Il decreto è arrivato dopo il maxi rogo di San Vitaliano, che ha colpito un sito di stoccaggio di rifiuti. Passano sotto le competenze del ministero dell’Ambiente anche il settore idrogeologico e quello sull’economia circolare.
Nella tarda serata di lunedì 2 luglio, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha fatto sapere, tramite una diretta Facebook, che “è passato finalmente il decreto legge Terra dei fuochi, che si aspettava in tutta Italia”. In questo modo le competenze sul problema che sta affliggendo tutta Italia da anni, con i recenti roghi estesi a tutto il territorio italiano, passano dal ministero dell’Agricoltura e quello dell’Ambiente per “dare la possibilità di iniziare un percorso per tutto il territorio nazionale. Parliamo di messa in sicurezza permanente e di bonifiche”, spiega il ministro.
Da sempre legato alla Campania e al lavoro svolto negli anni proprio nell’inchiesta legata alla Terra dei fuochi, il ministro Costa ha chiesto al Governo, nel corso del sopralluogo a San Vitaliano, negli impianti di gestione dei rifiuti dove si è sviluppato l’incendio, di “considerare i siti di stoccaggio come siti sensibili”, in modo tale che si possa “avere un’ulteriore garanzia preventiva per il cittadino e per l’imprenditore che può subire un eventuale danno”.
Già nei primi giorni del suo insediamento, il Comandante Generale del Corpo forestale dello Stato (ora accorpato all’Arma dei Carabinieri) aveva affermato di voler “guardare alla Terra dei fuochi con un’ulteriore attenzione”, lanciando allo stesso tempo l’iniziativa “plastic free”, che prevede di rendere il dicastero “libero dalle plastiche” entro ottobre di quest’anno.
“È una svolta storica – continua il ministro – perché potremo fare un lavoro organico insieme e guardare a tutto il Paese e le sofferenze che ha patito in questi anni”. Oltre agli interventi sulla cosiddetta Terra dei fuochi, passano al ministero dell’Ambiente le competenze sul dissesto idrogeologico e i relativi fondi sulla tutela del territorio. Inoltre “per la prima volta si parla di economia circolare” e anche questo “rientra nelle competenze del ministero dell’Ambiente”. Un nuovo sistema economico che consente di immaginare “un nuovo sistema di fare impresa ambientale, dando agli imprenditori la garanzia di poter procedere bene e al cittadino la garanzia che quello che è un prodotto sano, che gli imballaggi verranno visti con uno sguardo diverso, che il prodotto verrà reimpiegato, che le materie prime seconde potranno essere una risorsa”.
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