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Le megattere innamorate emettono suoni che l’orecchio umano non è in grado di apprezzare. Il progetto The frequency of love di Huawei e Wwf Italia li ha trasformati in musica.
Da qualche parte, nel mondo, c’è un delfino che regala un “mazzo” di spugne alla compagna. Un albatro sta danzando per conquistare l’innamorata, un uccello giardiniere le ha addirittura costruito la casa. I pesci angelo dei Caraibi amano viaggiare in coppia: il loro legame dura spesso tutta la vita tanto che, se uno dei due muore, l’altro sceglie di restare in solitudine. Nell’oceano, un canto risuona negli abissi più profondi, quello delle megattere innamorate.
Ne restano circa 50mila esemplari, che si accoppiano nelle acque tropicali dove trascorrono l’inverno. I maschi cantano per attirare le femmine, che riescono a sentire i richiami anche a centinaia di chilometri di distanza. Intonano tutti lo stesso canto ovunque si trovino, secondo gli studiosi.
Purtroppo, noi non siamo pienamente in grado di apprezzarlo. O meglio, non lo eravamo fino a poco tempo fa: con il progetto The frequency of love, Huawei e Wwf Italia hanno trasformato i gorgheggi delle balene in melodie comprensibili all’orecchio umano. Come? Grazie al processore con doppia intelligenza artificiale del nuovo Mate 20 pro, in grado di riconoscere le frequenze dei vocalizzi emessi dai cetacei ed associarle a note musicali, utilizzate per comporre una melodia unica.
“Ogni storia d’amore merita di essere raccontata”, ha dichiarato Isabella Lazzini, direttrice marketing di Huawei Italia. Lo scopo primario dell’iniziativa sperimentale è quello di rafforzare la connessione fra l’uomo e la natura sfruttando il linguaggio universale della musica e la tecnologia. Un altro obiettivo è proprio quello di evidenziare l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale, capace di metterci in contatto con mondi finora inesplorati.
https://youtu.be/Ag7XHvzI6cw
Con The frequency of love, inoltre, Huawei sostiene il Wwf nella salvaguardia dei cetacei – balenottere, capodogli, delfini – che vivono all’interno del santuario Pelagos nel mar Mediterraneo, un’area protetta di 87.500 chilometri quadrati. “Quello che rende possibile il nostro lavoro di conservazione è anche la capacità di far innamorare il grande pubblico di animali e luoghi straordinari e fragili che devono essere protetti”, ha dichiarato Benedetta Flammini, direttrice marketing di Wwf Italia.
Ascoltando il canto delle megattere è impossibile non restare affascinati. Finalmente un po’ di luce è riuscita a penetrare nei meandri del loro mondo tanto misterioso, quanto attraente. Consentendoci di scoprire che questi animali possenti e inafferrabili ci assomigliano più di quanto pensiamo.
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