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Dopo aver devastato le Filippine, provocando decine di vittime, il tifone Mangkhut attraversa Hong Kong e la provincia del Guangdong, in Cina.
Il violentissimo tifone Mangkhut continua il suo percorso, flagellando il Sudest asiatico e dirigendosi verso la Cina. Secondo i meteorologi, si tratta della tempesta più forte in assoluto che si sia mai scatenata nel corso di quest’anno, considerando anche l’uragano Florence negli Stati Uniti.
Nelle scorse ore il tifone Mangkhut si è abbattuto su Luzon, l’isola più grande dell’arcipelago delle Filippine. Nonostante le autorità avessero cercato di fare il possibile per mettere in salvo la popolazione, i danni sono stati enormi.
LOOK: Rescuers race against time to save the victims of a landslide in Itogon, a mining town in Benguet https://t.co/sDo55hwVGt
? PNP Police Regional Office Cordillera pic.twitter.com/WXWi5q8PEB — CNN Philippines (@cnnphilippines) 16 settembre 2018
Le stime sul numero di vittime sono ancora provvisorie, ma nella giornata di domenica il portavoce del governo Francis Tolentino ha parlato di 29 decessi accertati. Per la maggior parte si tratta di persone che si trovavano nella regione amministrativa Cordillera, nella zona nord occidentale dell’isola, dove si sono verificate 42 frane. Ma il bilancio potrebbe salire ulteriormente. Il New York Times, citando le autorità, fa sapere che sarebbero rimasti sepolti dagli smottamenti una chiesa dove si stavano rifugiando gli sfollati e una baraccopoli dove dormivano decine di minatori. Le persone allontanate dalle loro case, continua il quotidiano newyorkese, sarebbero 105mila.
Hong Kong è stata attraversata dal tifone Mangkhut nella giornata di domenica. Come sottolinea il New York Times, la città è attrezzata per far fronte a violente tempeste, ma in questo caso la situazione era nettamente fuori dall’ordinario, con venti che superavano i 190 chilometri all’ora e onde di dodici metri che si abbattevano sulla costa. Le autorità hanno diramato un’allerta di livello 10, il massimo possibile, invitando le persone ad abbandonare le aree più a rischio. L’aeroporto, che è uno snodo cruciale per i trasporti in Asia, è rimasto pressoché bloccato, con la cancellazione di almeno 900 voli. Per la prima volta nella storia, a Macao sono stati chiusi tutti i casinò.
Sono oltre 2 milioni le persone che sono state evacuate nella provincia di Guangdong, nella zona costiera sudorientale della Cina. Come riporta l’agenzia di stampa Xinhua, il tifone Mangkhut ha attraversato la città di Jiangmen alle 17 ora locale (le 11 del mattino in Italia), con venti che soffiavano a 160 chilometri orari. Ora prosegue il suo percorso verso le aree più interne, perdendo progressivamente potenza. Le autorità hanno richiamato in porto 48mila pescherecci, hanno sospeso i lavori all’interno di più di 29mila cantieri e hanno disposto la chiusura di oltre seicento attrazioni turistiche.
Pelting rain and swamped roads in southern China, after super #TyphoonMangkhut makes landfall pic.twitter.com/VRWomCNJ8a — China Xinhua News (@XHNews) 16 settembre 2018
La zona interessata dal tifone è un centro industriale importante per il settore chimico e siderurgico. Poiché gli stabilimenti di questo tipo hanno bisogno di un imponente approvvigionamento di energia – sottolinea il New York Times – in zona sono operative diverse centrali nucleari e a carbone. In vista dell’arrivo del tifone, sono state predisposte misure straordinarie di sicurezza soprattutto per due impianti nucleari vicini alla costa.
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