Dai musei futuristici a quelli nei boschi, dall’Art Nouveau alla street art, vi proponiamo una selezione di mete in Europa di valore artistico e culturale pensata per i giovanni viaggiatori che vogliono spostarsi in modo sostenibile.
Una visita al Vecchio continente è d’obbligo per qualunque viaggiatore interessato all’arte e alla cultura sia del passato che moderne. Ben 710 milioni di turisti hanno scelto l’Europa come meta nel 2018 (il 5 per cento in più dell’anno precedente), quattro su dieci di questi per la sua offerta culturale. È la regione più visitata al mondo; solo i paesi dell’Unione europea, con quasi 540 milioni di ingressi, rappresentano la metà degli arrivi internazionali a livello globale. Una grande risorsa che però ha anche dei costi, ad esempio quelli ambientali legati ai trasporti. Nell’Ue questi sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra ed è l’unico settore economico in cui le emissioni non si sono ridotte rispetto al 1990, e che quindi non è al passo con l’obiettivo di decarbonizzare l’economia entro il 2050.
Anche il settore turistico deve fare la sua parte. Per questo è fondamentale puntare sui viaggi sostenibili, che prevedono l’utilizzo di mezzi di trasposto poco inquinanti come i veicoli elettrici, il treno e anche la bici. I giovani son ben disposti a spostarsi in questo modo, grazie a una maggiore consapevolezza riconducibile in parte alla crescita del movimento studentesco per il clima nato dall’esperienza di Greta Thunberg (vedi ad esempio i ragazzi svedesi che scelgono il treno al posto dell’aereo). E se consideriamo che quasi 85 milioni, intorno al 30 per cento, di cittadini Ue che hanno compiuto un viaggio per motivi personali (non di lavoro) nel 2018 avevano tra i 15 e 34 anni, è chiaro che questa fascia può dare il buon esempio riducendo effettivamente l’impatto ambientale delle sue scelte turistiche.
Ai giovani è dedicata questa selezione delle mete in Europa d’interesse artistico-culturale da non perdere, dal nord al sud del continente. Alcune conosciute, altre più “alternative”, lungo itinerari meno battuti e da percorrere con mezzi sostenibili, ovviamente. Per riscoprire il viaggio non come il raggiungimento di una meta il più rapidamente possibile ma come l’esplorazione di territori che non avremo mai modo di conoscere se non ci prendiamo il tempo per farlo.
Il museo di fotografia Foam ad Amsterdam, Paesi Bassi
ll Foam ospita una delle collezioni di fotografia più celebri al mondo, raccontando a un pubblico ampio questa forma d’arte in tutti i suoi aspetti, con uno sguardo attento alla fotografia contemporanea e alla scoperta dei talenti emergenti. Vengono organizzate mostre e pubblicazioni, ma anche dibattiti e progetti educativi. Ogni giovedì sera, ad esempio, è possibile partecipare a un tour gratuito che permette di conoscere meglio le opere e gli artisti al di là di quello che si nota in superficie. Inoltre, la rivista internazionale di fotografia a cura di questa istituzione, Foam magazine, viene pubblicata tre volte l’anno, sempre con un tema diverso.
Portishead e Massive Attack. La città costiera nel sudovest dell’Inghilterra non ha dato vita solo ad alcuni dei più grandi musicisti contemporanei, ma anche allo street artist più conosciuto al mondo, Banksy. Di lui, infatti, si sa che è nato qui, dove è tornato per una mostra al Bristol Museum and Art Gallery nel 2009 e nella vicina località di Weston-super-Mare nel 2015 per creare il parco di divertimenti distopico Dismaland, che in poco più di un mese ha attratto 150mila visitatori. Le opere dell’artista a Bristol, come The grim reaper e The girl with the pierced eardrum, sono diventate vere e proprie mete turistiche.
Chi vive in città prende la luce, anche di notte, per scontato. In realtà, dietro all’illuminazione stradale ci può essere uno studio attento non solo degli aspetti funzionali, ma anche artistici ed estetici. Gand, o Ghent nell’originale fiammingo, è la città delle luci perché da oltre vent’anni ha messo in atto una vera e propria strategia per illuminare le vie, i monumenti e gli edifici del centro, che è pedonale e ricco di architettura medievale, basata anche su un uso intelligente dell’energia. Di notte, dunque, la città è ancora più bella grazie all’atmosfera magica regalata dalle luci, con risvolti positivi anche per la vivibilità e la sicurezza, e quindi per il turismo.
Un bosco diventa un museo quando l’arte si integra con la natura. Ad Arte Sella, in provincia di Trento, ci si può immergere in un paesaggio alpino arricchito da installazioni artistiche uniche realizzate con materiali naturali – quello che il bosco ha da offrire, come le foglie, il legno, le pietre e la terra – che si inseriscono armoniosamente nell’ambiente circostante. Questo museo a cielo aperto, a cura dell’omonima associazione culturale con oltre trent’anni di esperienza alle spalle, è in continuo mutamento per l’introduzione di nuove opere e il modo in cui queste reagiscono al passare del tempo e alle condizioni meteo.
Per immergersi nell’estetica fiabesca dell’architettura Art Nouveau non c’è bisogno di andare a Vienna, né a Barcellona, né a Parigi. È Subotica, in Serbia, una delle perle di questa corrente artistica che allo scoccare del Novecento ha rivoluzionato l’arte, il design e l’architettura rompendo i rigidi schemi del secolo precedente. La piccola città serba vicino al confine con l’Ungheria ha vissuto il suo picco di sviluppo urbanistico proprio mentre l’Art Nouveau si stava diffondendo in Europa, influenzando la progettazione degli edifici più importanti della città, come il municipio e la sinagoga.
Nel 2018, il Guggenheim di Bilbao a firma di Frank Gehry, tra degli architetti contemporanei più importanti, ha celebrato vent’anni ed è già considerato uno degli edifici più innovativi e iconici della nostra epoca. Questa struttura futuristica e dalla forma audace è grande 24mila metri quadri, di cui quasi 11mila usati come spazi espositivi. È sede infatti di un museo d’arte moderna e contemporanea famoso in tutto il mondo, che ospita una delle collezioni della Solomon R. Guggenheim Foundation – altre si trovano a Venezia, New York e Abu Dhabi – tra le più prestigiose nel panorama artistico di oggi.
Nella tradizione teatrale di Atene si fondono il suo passato e il suo presente. In questa città – sede del teatro più antico del mondo, quello di Dioniso, nell’Acropoli – ci sono 150 palchi, più di quelli del West End a Londra e di Broadway a New York messi insieme. Atene, infatti, è la città con più palcoscenici al mondo. Nella capitale greca si possono vedere rappresentazioni in luoghi ricchi di storia come l’odeo di Erode Attico e l’antico teatro di Epidauro, sedi del festival di Atene ed Epidauro che anima la città nei mesi estivi, ma la sua proposta teatrale include anche opere, spettacoli moderni e di danza.
Da qualche giorno i caselli di Porta Venezia a Milano sono impacchettati con della juta. Si tratta di un’installazione realizzata da un artista ghanese per la Art week che rimarrà visibile anche per tutta la settimana del design. Ecco il significato di quest’opera insolita.
Non solo il racconto della carriera di uno dei più grandi stilisti italiani, Giorgio Armani, ma un vero e proprio excursus attraverso le tendenze degli ultimi 40 anni di moda. Armani Silos è da visitare, per chiunque ami il bello.
A 130 anni dalla sua costruzione finalmente, dopo un lungo restauro, potrà essere visitata Casa Vicens, un esempio fantastico dell’architettura del catalano Gaudí.
Fino al 14 febbraio 2017 la Fondazione Palazzo Magnani accoglie quasi 300 opere rappresentative dell’intero panorama artistico italiano della Belle Époque, affiancando al Liberty propriamente detto stili e tendenze coeve
Fino all’8 gennaio 2017 i 50 scatti commissionati al celebre fotografo siciliano per commemorare i 500 anni del ghetto ebraico a Venezia condividono la sede espositiva dei Tre Oci con i capolavori di René Burri
A Loreto Aprutino (Pescara) l’installazione No man’s land di Yona Friedman si estende per più di due ettari nella campagna abruzzese per tracciare un prezioso messaggio.
Si trova in Toscana, in moltissimi vorrebbero visitarlo, pochissimi ci sono riusciti: è il castello di Sammezzano. Una meraviglia dall’architettura insolita.
A Merano Arte fino al 10 aprile è in programma una mostra sul ristrutturare e costruire sostenibile nelle Alpi. L’architettura che può e deve adattarsi all’ambiente.
Il progetto triennale di “Statale Arte”, inaugurato dalla mostra “Durk” dell’armeno Mikayel Ohanjanyan, accoglie nel cortile richiniano della Ca’ Granda le opere site-specific di artisti contemporanei italiani e stranieri.