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Lo stato malese di Sabah si è posto l’obiettivo di produrre esclusivamente olio di palma sostenibile entro il 2025.
La produzione di olio di palma, è ormai evidente, è una seria minaccia per l’ambiente. È infatti una delle cause principali di deforestazione nel sud-est asiatico, vaste aree di foresta primaria vengono sistematicamente abbattute per far posto alle piantagioni di palma da olio, con conseguenze nefaste per le popolazioni indigene e per la biodiversità.
Il mondo sta però acquisendo coscienza di questo dramma, numerose aziende, per rispondere alle esigenze dei consumatori, hanno deciso di eliminare completamente l’olio di palma dai propri prodotti.
Presto potremmo assistere ad una nuova svolta, Sabah, uno stato situato nel Borneo malese, sta valutando la possibilità di produrre entro il 2025 solo olio di palma certificato secondo i canoni imposti dalla Roundtable on Sustainable Palm Oil (Rspo), uno standard ambientale minimo per la coltivazione della palma istituito nel 2004.
Se l’iniziativa andasse a buon fine sarebbe il primo caso in cui un’entità statale si impegna per produrre esclusivamente olio di palma certificato. La scelta di Sabah avrebbe un peso specifico elevato, il Paese infatti produce attualmente il 12 per cento di olio di palma del mondo.
La produzione è ripartita tra grandi aziende e piccoli coltivatori, proprio questo potrebbe rappresentare un ostacolo dal momento che i piccoli proprietari terrieri di solito non possono permettersi il costo della certificazione ambientale. Se venisse superato questo scoglio però Sabah avrebbe un netto vantaggio sugli altri produttori, considerata la crescente richiesta di olio di palma sostenibile.
Una migliore gestione delle piantagioni potrebbe inoltre aiutare a preservare i servizi ecosistemici di Sabah, di primaria importanza per l’economia nazionale.
Nonostante la certificazione Rspo non garantisca una totale protezione per le foreste la conservazione della biodiversità di Sabah migliorerebbe notevolmente, il Paese ospita alcune specie minacciate come l’orango (Pongo abelii), l’elefante pigmeo (Elephas maximus borneensis) e il leopardo nebuloso del Borneo (Neofelis diardi), specie classificata solo nel 2007.
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