La ricetta degli sformatini di carciofi con crema al parmigiano è un classico intramontabile. Sfiziosi e golosi, coccolano il palato, ma con carattere.
Un terzo dei polli Kfc soffre di dolorose infiammazioni alle zampe
I dati diffusi per dimostrare la volontà di migliorare le condizioni dei volatili. E intanto si sperimentano crocchette create in laboratorio.
Il colosso del fast food, Kfc, celebre per il suo pollo fritto, ha ammesso che un terzo dei polli nelle fattorie dei suoi fornitori nel Regno Unito e in Irlanda soffrono di una dolorosa infiammazione alle zampe che nei casi più gravi può impedire agli uccelli di camminare normalmente.
Le condizioni in cui vivono i polli Kfc
Questa condizione è causata generalmente dalla poca areazione e dalla scarsa pulizia, senza contare che anche il metodo con cui i polli sono allevati (impiegano circa 30 giorni per raggiungere il peso per la macellazione) contribuisce a esasperare le loro condizioni di salute, in particolare compromettendo la capacità di muoversi e portando i volatili a condizioni di insufficienza epatica e cardiaca. Un pollo Kfc su dieci soffre anche di ustioni da ammoniaca causate dalle sue stesse deiezioni e da quelle degli altri uccelli accumulate sui pavimenti. Il tasso di mortalità dei polli delle fattorie Kfc si aggira intorno al 4 per cento (significa che, su 10mila uccelli, 400 muoiono per malattie o lesioni o vengono abbattuti), contro una media del settore dichiarata dal British Poultry Council del 2-3 per cento.
Un’assunzione di responsabilità?
Il numero di polli colpiti da dermatite comunque, sempre secondo quanto dichiarato da Kfc, sarebbe sceso negli ultimi quattro anni da oltre il 50 per cento al 35 per cento registrato attualmente, mentre nelle fattorie più virtuose le percentuali hanno raggiunto il 15 per cento. La trasparenza di Kfc nel comunicare pubblicamente lo stato dei suoi polli è stata accolta in modo positivo dagli attivisti del benessere animale poiché metterebbe il colosso di fronte alle sue responsabilità e dimostrerebbe l’intenzione dell’azienda di migliorare le condizioni di salute dei volatili. Dal canto suo Kfc ha dichiarato di voler introdurre negli allevamenti dei suoi fornitori razze a crescita più lenta e diminuire la densità degli animali così da ridurre la possibilità di sviluppare malattie e dunque la necessità di somministrare antibiotici. Kfc ha anche aderito al Better Chicken Commitment per il rispetto di alcuni standard per il benessere degli animali.
In futuro crocchette di pollo create in laboratorio
Se da una parte Kfc rende noto lo stato dei suoi polli e si impegna a migliorarlo, dall’altra parte annuncia di poter presto fare a meno dei volatili in carne e ossa. In un comunicato diffuso dall’azienda, il colosso ha spiegato di aver avviato in Russia delle sperimentazioni per produrre le prime crocchette di pollo in laboratorio. Come? Con una tecnologia di bioprinting 3D che utilizza cellule di pollo e materiale vegetale. Se gli esperimenti avranno successo, queste crocchette potrebbero essere già testate in autunno a Mosca. L’idea è che la produzione di carne di pollo in laboratorio possa essere la soluzione per ridurre l’impatto degli allevamenti sull’ambiente e sullo sfruttamento delle risorse e per non coinvolgere gli animali nel processo di produzione alimentare. Il gusto e la consistenza, assicura, sarà la stessa delle classiche crocchette Kfc che fornirà la panatura e le spezie che le caratterizzano. Un passo in avanti verso il concetto di carne del futuro o ristorante del futuro. Un futuro che soddisfa davvero dal punto di vista nutrizionale e ambientale? Il dibattito è aperto.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I dati raccolti da Pan Europe mostrano un aumento, tra il 2011 e il 2021, dei campioni di cibo contaminati da pesticidi Pfas.
Sono milioni i polli che ogni anno vengono allevati in condizioni crudeli e di sofferenza, soprattutto dalle grandi multinazionali.
La produzione di soia è tra le cause principali di deforestazione nei paesi tropicali e la maggior parte è destinata agli allevamenti intensivi.
Piccoli e versatili, i semi di chia racchiudono tante proprietà utili per la nostra salute. Svariati anche gli utilizzi in cucina.
Un gruppo di associazioni ambientaliste ha presentato alla Camera dei Deputati una legge per fermare la produzione insostenibile degli allevamenti intensivi.
Il docufilm Food for profit svela il legame tra industria della carne, lobby dell’agroalimentare e potere politico e chiede di fermare i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi.
Gli spaghetti alla barbabietola sono un piatto unico pronto in pochi minuti, perfetto da preparare anche in occasione di una cena improvvisata tra amici.
Quella degli gnocchi con crema di broccoli e frutta secca è una ricetta facile e gustosa. Ma anche ricca di nutrienti preziosi.