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Sempre più persone scelgono di trascorrere le vacanze in van o camper. Come vivere questa esperienza riducendone l’impatto ambientale?
Se prima era considerata una moda hippy, la cosiddetta van life oggi è amata da moltissime persone. Complice la pandemia, ma anche l’enorme hype generato dai social, oggi la vacanza in van è gettonatissima. E se un peso sicuramente lo hanno i tredici milioni e mezzo di post generati su Instagram e indicizzati tramite l’hashtag #vanlife, una buona fetta di persone è stata sicuramente influenzata da quanto accaduto negli ultimi anni, funestati dall’emergenza sanitaria. In molti hanno riscoperto come essenziale nelle proprie vite, e nelle proprie vacanze, il contatto con la natura, mentre le numerose restrizioni a cui siamo stati sottoposti hanno fatto da catalizzatore all’esigenza sempre più pressante di libertà e di voglia di potersi gestire il tempo.
Se vi sembra di vedere sempre più van e camper in giro, non è una vostra sensazione: ce ne sono di più. Stando ai dati diffusi da IndieCampers, un operatore europeo specializzato nel noleggio, le prenotazioni per le vacanze in van sono aumentate del del 72 per cento nel 2020. L’Apc, Associazione produttori caravan e camper, ha dichiarato che le immatricolazioni di nuovi mezzi in Italia sono cresciute complessivamente del 7,44 per cento da gennaio a dicembre 2020.
Airbnb, infine, ha promosso un’iniziativa per questa estate che coinvolge il van di Matthew Lyn Lillard, uno dei protagonisti di Scooby-Doo: the movie: il van del film, uscito nel 2002, è stato rimesso a nuovo ed è disponibile sulla piattaforma.
Viaggiare in van o in camper sicuramente consente una maggiore libertà, e anche un più stretto contatto con la natura, ma come ogni nostra azione ha un impatto sull’ambiente e, se una vacanza del genere porta ad essere essenziali per necessità, è bene tenere a mente alcune accortezze per ridurre al minimo il nostro impatto.
Come abbiamo già detto essere essenziali è il primo strumento per godersi al meglio una vacanza in van: lo spazio è limitato e lo scopo è quello di passare più tempo possibile all’aria aperta, quindi la prima regola è quella di ridurre all’osso le cose che ci possono servire per il nostro viaggio, ma ci sono altre accortezze che, seppur banali, possono permetterci di ridurre al minimo l’impatto della nostra vacanza.
Organizzare un viaggio carbon free su quattro ruote chiaramente è un controsenso e non stiamo proponendo questo: azzerare l’impronta carbonica delle nostre vite è difficilissimo e spesso in contrasto con le nostre passioni e, se rendere le nostre vacanze a impatto zero è un obiettivo irrealistico per l’estate del 2022, possiamo almeno cercare di evitare tutto l’evitabile affinché le nostre ferie siano il più green possibile.
Sembrerà anche una banalità, ma seguire questa regola, soprattutto in uno spazio ristretto, non è auspicabile solo per l’ambiente, ma per la buona riuscita stessa della vacanza. Organizzare la spesa è il primo step per arrivare ad abbattere la quota spazzatura: organizzarsi il più possibile con shopper di stoffa e contenitori riutilizzabili consente di non riempire il van degli imballaggi dell’ortofrutta che, se si sceglie di frequentare un mercato locale anziché la grande distribuzione, saranno già notevolmente ridotti.
La tentazione di non dover lavare i piatti in vacanza è forte, ma dal vocabolario della van life sono banditi termini come usa e getta: tutto si riusa, dai piatti alle posate, fino ai bicchieri. Niente bottiglie d’acqua ma borracce (più d’una) da rifornire appena si può: nelle numerose sorgenti se ci troviamo in montagna, nei locali in cui il refill è un servizio comunemente offerto (questo succede soprattutto nel nord Europa, ma anche in Italia la sensibilizzazione è molto cresciuta da questo punto di vista).
Un altro tema su cui si può intervenire attraverso le nostre scelte è l’igiene personale e la cura del van: una vacanza on the road trascorsa tra campeggi e natura impone particolare attenzione in merito ai prodotti di uso quotidiano come shampoo, bagnoschiuma e saponi vari. Il mercato dei saponi bio oggi ha fatto decisamente dei passi avanti e ci si può tranquillamente lavare i capelli con lo shampoo solido senza il terrore di rimanere pelati, ma esiste anche la variante in polvere, così come per la crema corpo e per il deodorante si può optare per un prodotto a base di burri (durano all’infinito e quindi, oltre a minimizzare il nostro impatto, minimizziamo anche la spesa).
Ancora: compriamo pettine, spazzola e spazzolino in legno o bambù e assicuriamoci che i dischetti per togliere il trucco siano di cotone. Per completare l’igiene dentale zero waste due acquisti furbi sono il filo interdentale di cotone (anziché di nylon) e il dentifricio solido. Per le ragazze poi ci sono delle valide alternative agli assorbenti monouso come la moon cup o le mutande assorbenti, che sono lavabili e riutilizzabili.
Ci sono poi molte sostanze poco inquinanti e naturali che si possono utilizzare per le pulizie del van o del camper, come ad esempio l’acido citrico, che si può trovare in polvere e che ha un’incredibile versatilità dal punto di vista degli usi che se ne possono fare. Diluito con acqua distillata si può utilizzare per pulire e sanificare le superfici come vetri e ripiano della cucina, oppure come balsamo per capelli.
Viaggiare in van o in camper comporta un dispiego di energia che, seppure non sia enorme, non è neanche trascurabile. Nei campeggi attrezzati in giro per il mondo se ne trovano alcuni che fanno ampio uso di energia rinnovabile tramite pannelli solari, ad esempio, ma non è sempre semplice documentarsi in anticipo su quanti e dove siano nella nostra zona di vacanza. Perciò una buona idea potrebbe essere quella di dotarsi di pannelli solari da istallare sul tetto, in modo da ricavare energia durante il giorno a costo zero e, soprattutto, in maniera pulita. Si possono installare sul tetto del camper, o del van, e orientare verso la fonte di luce per ottimizzarne la resa e ricaricare la batteria della cellula mentre si viaggia, senza così avere la necessità di fermarsi a una colonnina per ricaricare e soprattutto senza utilizzare energia elettrica.
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