Chi è Volodymyr Zelensky, da comico a nuovo presidente dell’Ucraina

Attore comico, Zelensky ha interpretato in una serie tv un insegnate catapultato alla presidenza dell’Ucraina. Ecco come ha reso la fiction realtà.

“Sono un clown e ne vado fiero”. Volodymyr Zelensky, attore comico di 41 anni, ha vinto domenica 21 aprile le elezioni presidenziali in Ucraina. Diventato popolare nel ruolo di presidente in una serie tv intitolata “Servitore del popolo”, è riuscito dapprima ad arrivare al ballottaggio. Quindi ha battuto senza appello il capo di stato uscente Petro Porochenko, ottenendo oltre il 73 per cento dei consensi.

Zelensky ha chiamato il proprio partito come la serie tv

Zelensky è diventato così il più giovane presidente della nazione europea. Padre di due figli e laureato in giurisprudenza, è nato nella città industriale di Kryvy Rig. Nella sceneggiatura che l’ha reso celebre, interpretava un professore di storia onesto e integro, arrivato per caso a guidare la nazione. Durante la campagna elettorale ha perciò giocato moltissimo su tale ruolo. Basti pensare che ha chiamato il suo movimento politico con lo stesso nome della serie televisiva.

zelensky ucraina
Il nuovo presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy © Brendan Hoffman/Getty Images

In questo modo, l’attore ha potuto approfittare del diffuso malcontento che attraversa l’Ucraina. In particolare nei confronti della classe politica e dei “poteri forti”, considerati corrotti e incapaci di rispondere alle esigenze del paese. A ciò si aggiungono le difficoltà economiche di una delle nazioni più povere d’Europa e il conflitto con la Russia, al quale non si riesce a porre fine.

Nonostante la vittoria, però, Zelensky ha pagato un prezzo non indifferente durante la campagna elettorale. Un portale di giornalismo investigativo particolarmente seguito in Ucraina lo ha accusato di frode. Rivelando che il comico possedeva una villa non dichiarata al fisco nel quartiere degli oligarchi russi.

Accusato di frode da un portale di giornalismo investigativo

Inoltre, il neo-presidente è stato indicato come “una marionetta di Igor Kolomoiski”, anche lui oligarca e nemico giurato di Porochenko. Si tratta di un uomo d’affari che ha finanziato la serie tv e che è proprietario dell’emittente “1+1”, che ha tirato la volata a Zelensky durante la campagna elettorale.

Anche il nuovo capo di stato dell’Ucraina è un imprenditore. Attivo nel settore della produzione audiovisiva, avrebbe reinvestito in parte i proventi “in affari in Russia, e in particolare attraverso compagnie offshore con sede a Cipro”, secondo le rivelazioni di un’inchiesta di un gruppo di giornalisti, riferite dalla stampa internazionale.

Nel primo discorso ha affermato di voler arrivare alla pace con la Russia

Al punto di vista strettamente politico, è difficile inquadrare il nuovo presidente, che annunciando la propria candidatura aveva affermato: “Non voglio fare promesse inutili”. E ha quindi basato la campagna sullo slogan “nessuna promessa, nessuna delusione”. In pratica, quello che gli ucraini gli hanno concesso è carta bianca.

Ciò che si sa che è nel corso della sua prima conferenza stampa post-vittoria, Zelensky ha affermato di voler “arrivare ad un cessate il fuoco” con la Russia. Rilanciando il processo di pace di Minsk, ovvero l’accordo firmato nel febbraio del 2015 nella capitale bielorussa sotto l’egida di Kiev, Mosca, della Germania e della Francia. Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin non si è congratulato con Zelensky per la vittoria.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Come Kaïs Saïed ha svuotato la democrazia in Tunisia

Il presidente si riconferma con il 90% al termine di elezioni caratterizzate dall’eliminazione in massa degli oppositori. Ma per consolidare il proprio potere Saïed non potrà ignorare la crisi economica del paese, come fatto nei 5 anni precedenti.