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Whirlpool: tracciare e sostituire chimiche ad alto impatto

Grazie al progetto Life MATHER, le aziende potranno contare su una piattaforma che valuta l’impatto ambientale e sanitario delle sostanze chimiche. E propone alternative più pulite.

La chimica è ovunque. Tutto quello che vediamo, tocchiamo e respiriamo è fatto di atomi e molecole che reagiscono gli uni con gli altri senza sosta. Se questo termine ha assunto una connotazione un po’ sinistra è perché, negli ultimi decenni, abbiamo toccato con mano le conseguenze di un uso indiscriminato della chimica, cieco alle sue conseguenze sulla salute dell’uomo e del Pianeta. Per fortuna la sensibilità si è evoluta a tutti i livelli. A cominciare dall’Unione europea, che ci protegge con gli standard di sicurezza più severi in assoluto. Da parte loro, le aziende più proattive non si fermano al puro e semplice rispetto delle regole, ma mettono in campo la loro expertise per costruire una chimica più consapevole. È il caso di Whirlpool, il primo produttore mondiale di elettrodomestici, impegnato come coordinatore del progetto Life MATHER (Full MATerial and cHEmical monitoRing data and disclosure for the protection of the human health and environment).

mather, whirlpool
Mather è uno strumento adatto a svariati settori manifatturieri © Whirlpool

Uno strumento per valutare l’impatto delle sostanze chimiche

Se in linea di principio è impossibile non essere d’accordo con questo proposito, è nella pratica che emergono notevoli complessità. Nei processi produttivi di qualsiasi industria entrano in gioco innumerevoli sostanze chimiche: quali bisogna esaminare, o meglio ancora sostituire, per diminuire i rischi? Come intervenire mantenendo inalterate la qualità e le prestazioni del prodotto finale? Come assicurarsi di restare sempre entro il perimetro delle normative?

Il progetto Life MATHER vuole rispondere a queste domande progettando, sviluppando e testando una piattaforma informatica che, per ciascun componente chimico tracciato nei materiali che compongono un prodotto, indichi i possibili impatti sull’ambiente e sulla salute, oltre alle regolamentazioni a cui deve attenersi. Pensato per il settore manifatturiero, il tool potrà essere personalizzato e integrato con i software gestionali già in uso, al fine di raccogliere i dati in automatico.

Obiettivi e vantaggi del sistema MATHER

Adottando questo sistema, l’azienda riuscirà a identificare rapidamente le sostanze chimiche più impattanti per la salute ambientale e umana, indicando anche le possibili alternative. L’auspicio è che una maggiore consapevolezza si traduca in una selezione più oculata delle materie prime, già a partire dalla fase di progettazione. Una filiera più trasparente e pulita diventa anche un fattore competitivo in un mercato fatto di consumatori sempre più attenti e sensibili.

Al tempo stesso verrà assicurata la conformità rispetto alle normative europee, come la direttiva RoHS (che impone restrizioni sull’uso di piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente e altre sostanze dannose) e il regolamento REACH sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche.

MATHER garantirà inoltre alcuni vantaggi molto pratici in termini di costi e tempi, facilitando sensibilmente le operazioni di aggiornamento dei database dei componenti impiegati nella produzione. Diventerà anche più semplice e veloce ottemperare agli obblighi normativi prima di lanciare il prodotto sul mercato.

I dati elaborati dalla piattaforma saranno preziosi anche per le unità sanitarie europee, che avranno più elementi per fare una stima dell’esposizione della cittadinanza alle sostanze chimiche contenute nei prodotti di largo consumo. Nonché per i policy makers nazionali e comunitari al fine di garantire, anche in questo ambito, un fruttuoso e continuo punto di contatto tra le istituzioni e il mondo dell’impresa.

Fasi, tempistiche e partner del progetto Life MATHER

Co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life volto alle azioni per la tutela dell’ambiente e il clima, il progetto MATHER ha preso il via nel 2017 e arriverà a compimento nel corso di quest’anno. L’intento è quello di costruire un modello replicabile in svariati comparti dell’industria e del manifatturiero.

Un sistema simile può funzionare soltanto se viene nutrito con un volume adeguato di requisiti e dati relativi a prodotti e processi. Tale compito spetta a Whirlpool, che attinge all’expertise dei suoi settanta stabilimenti (tra fabbriche e centri di ricerca) e mette a disposizione i dispositivi per i test. Dello sviluppo tecnico si occupa invece il Politecnico di Atene, la cui Scuola di ingegneria chimica è una delle più grandi e affermate al mondo. A completare la squadra è t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione (società consortile delle Camere di Commercio di Treviso Belluno, Verona e Venezia Rovigo), che coinvolge altre aziende nella validazione della piattaforma e analizza i suoi impatti sociali ed economici. A tale scopo sono stati predisposti due questionari rivolti alle aziende e a policy makers e health units, per comprendere le rispettive esigenze, identificare un punto d’incontro e ottimizzare lo strumento di conseguenza.

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