
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
L’obiettivo della partnership è quello di coinvolgere i consumatori nella lotta contro la deforestazione.
Le piante costituiscono il 99,9 per cento della biomassa mondiale, eppure troppo spesso vengono ingiustamente sottovalutate, senza di loro però la vita sul pianeta non sarebbe possibile.
Wwf e Unilever, il gigante mondiale dei beni di consumo, hanno annunciato un nuovo accordo della durata di un anno, istituito con l’obiettivo di coinvolgere i consumatori nella lotta contro la deforestazione, tra i principali fattori scatenanti dei cambiamenti climatici, per proteggere un milione di alberi.
La partnership mira a sensibilizzare i consumatori circa l’importanza delle foreste per la vita sulla terra e a far conoscere le numerose minacce cui i polmoni del pianeta devono far fronte.
Secondo i dati diffusi dall’organizzazione ambientalista ogni anno scompare un’area di foresta delle dimensioni dell’Inghilterra, mentre oltre un quinto delle emissioni mondiali di gas a effetto serra è provocato dal disboscamento e dal degrado delle aree verdi.
Il futuro del pianeta è nelle mani dei leader mondiali che a dicembre si incontreranno a Parigi in occasione della Cop 21 per parlare del clima, eppure anche i consumatori possono contribuire a ridurre l’impatto sul pianeta.
La campagna promossa da Wwf e Unilever mira proprio ad offrire loro alcuni consigli pratici per fare la differenza. Come parte dell’accordo Unilever e Wwf si impegnano a proteggere un milione di alberi, sostenendo programmi di protezione delle foreste in Brasile e Indonesia, i paesi con i tassi più alti di deforestazione nel mondo.
“Questa partnership con Unilever è un’opportunità per coinvolgere milioni di consumatori nella tutela delle foreste e del clima, ispirando un cambiamento positivo nella vita quotidiana delle persone”, ha dichiarato Marco Lambertini, direttore di Wwf International.
“Fermare la deforestazione è una priorità se vogliamo contrastare i cambiamenti climatici – ha affermato Paul Polman, amministratore delegato di Unilever – le foreste, dopo gli oceani, sono il più grande contenitore mondiale di carbonio e ospitano l’80 per cento della biodiversità terrestre globale”.
La campagna sarà lanciata il prossimo mese contemporaneamente nel Regno Unito, in Brasile, in Indonesia e negli Stati Uniti e i consumatori sono invitati a sostenerla attraverso il sito dedicato di Unilever.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Nasce il Parco nazionale del Matese, la 25esima area protetta italiana che ospita un’enorme biodiversità tra Campania e Molise.
Il 6 maggio l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che le spettano per l’intero 2025: è l’Overshoot day del nostro paese.
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa indica per la prima volta una situazione globale “difficile”. Male l’Italia.
Combattimenti tra animali, caccia al trofeo e allevamento in gabbia: nessuno degli emendamenti che avrebbero contrastato queste pratiche è stato approvato dalla maggioranza di Governo in Parlamento.
Mentre l’Europa prende tempo per stringere i controlli contro il commercio illegale di legno, Albania, Bosnia e Macedonia del Nord provano a cogliere l’opportunità per fare passi avanti.
Un’immersione a oltre 5.000 metri di profondità ha svelato un fondale pieno di plastica e rifiuti: la Calypso deep, nel cuore del Mediterraneo, si conferma uno dei luoghi più inquinati degli abissi marini.