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Vedremo alberi che volano, foglie che si tingono del colore del sangue, mani femminili che si immergono in melme lubrificanti, le lotte contro l’avanzata di deserti di bitume. I film premiati da #Waterevolution di Gruppo Cap durante il Milano Film Festival emozionano, informano, e riusciranno a imprimersi nella memoria degli spettatori, così.
C’è stato un nuovo premio inaugurato quest’anno da Gruppo Cap nella 22esima edizione del Milano Film Festival, #Waterevolution. È stato indetto per esaltare le nuove, più creative e affascinanti forme di racconto sul tema della sostenibilità. I film sono proiettati in anteprima domenica 8 ottobre al Mudec a Milano nella giornata conclusiva del festival del cinema indipendente di Milano.
Guilherme Gehr / Brasile / 2017 / 10’
Quando prova a tagliare un imponente albero nel cuore dell’Amazzonia, un boscaiolo è testimone di una reazione inaspettata della natura circostante. Un brevissimo esercizio filmico in Cgi, volutamente artigianale, per una riflessione sull’inesorabile crudeltà del disboscamento e sulla forza della natura verso la civiltà.
Juan Sebastiàn Mesa / Colombia / 2017 / 16′
È l’ultimo giorno utile per il tredicenne Oscar e i suoi nonni emberá costretti a lasciare la loro casa, nel cuore dell’Amazzonia, a causa della costruzione di un devastante progetto idroelettrico. La popolazione locale prova a resistere all’incedere della modernità interrandosi come le piante, mentre la vegetazione, ferita e sofferente… tingerà il proprio manto verde in rosso.
Rahul Jain / India, Germania, Finland / 2016 / 71′
Docufilm quasi muto, inquietante, maestoso, scene iconiche (mani che affondano nella melma), per i vestiti che indossiamo tutti noi. Un viaggio in un’industria tessile indiana, fluttuando con la macchina da presa nell’inferno di macchine e diritti cancellati degli operai che lavorano ai vestiti del ricco Occidente. Premiato al Sundance, questo documentario ci fa entrare nei panni (è ironicamente il caso di dirlo) di quei lavoratori lontani che, colpevolmente, dimentichiamo.
David Lavallee / Canada / 2016 / 82’
Il fracking è una delle pratiche più assurde e devastanti attuate in America per estrarre petrolio, dal Texas in su, dall’industria dei combustibili fossili. David Lavallee, con la voce di Emma Thompson, si focalizza sul Canada e chiama a testimoniare scienziati, autori e attivisti che spiegano le loro lotte per un mondo più sensato. Non si creda che, dato che in Italia la fratturazione idraulica non si fa, il tema sia lontano. L’irragionevole mentalità distruttrice di un’industria energetica che sgretola le rocce con sostanze tossiche, distruggendo per secoli intere regioni e intossicando le acque sotterranee, per spremere qualche goccia di petrolio, la si ritrova serpeggiare anche da noi, a volte, purtroppo. Il film ha un sito dedicato, endsofearthfilm.com.
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