A livello globale, il cibo sprecato equivale a un miliardo di pasti al giorno, mentre sono 783 milioni le persone che soffrono la fame.
Aceto, aroma in gocce: tipologie e usi
Di vino bianco o rosso, tradizionale balsamico, di mele: l’aceto migliore proviene solo da materie prime di ottima qualità.
È l’aroma acre a rendere l’aceto così gettonato in cucina: la radice “ac” sta per pungente. Quando si dice aceto, i più intendono il liquido ricavato dalla fermentazione del vino e dei vinelli ad opera dei batteri aerobi. Solo negli ultimi decenni, con l’affermarsi dell’alimentazione naturale, i consumatori hanno cominciato a conoscere
Tipologie di aceto
Aceto di vino
L’aceto più comune è quello che si ottiene dalla fermentazione del vino: in luogo fresco e aerato i batteri presenti nell’aria e nel vino stesso trasformano lentamente l’alcol in acido acetico. Ciò avviene naturalmente, senza forzature o sostanze aggiunte, solo con un buon vino privo di additivi e non pastorizzato. La lavorazione industriale dell’aceto, invece, com’è facile intuire, funziona diversamente: partendo da materie prime di minor qualità e dall’esigenza di contrarre i tempi per aumentare la produzione, l’industria privilegia metodi rapidi di fermentazione, come quella ad aerazione forzata con turbina ad aria compressa, ad esempio, o quello che prevede l’utilizzo di trucioli di legno.
Aceto balsamico
Alcune zone d’Italia hanno una lunga tradizione acetica alle spalle, che ricalca le vecchie e collaudate produzioni artigianali: l’aceto tradizionale balsamico di Modena e quello di Reggio Emilia, entrambi a marchio Dop di qualità europea, ne sono una testimonianza. Capisaldi della gastronomia italiana nel mondo, questi pregiatissimi aceti vengono prodotti nelle acetaie seguendo una lavorazione che si tramanda da secoli, privilegiando vitigni di coltivazione locale, come lambrusco e trebbiano.
L’invecchiamento riveste un ruolo di primaria importanza nella produzione dei balsamici tradizionali, è ciò che ne fa elisir di gusto e salute: il mosto viene cotto per almeno 24 ore e fatto maturare nelle caratteristiche botticelle di legno per almeno 12 anni. Il mosto “passa” ripetutamente in botti sempre più piccole di legni diversi, rovere, castagno, ciliegio, gelso, ginepro. Ogni legno imprime la propria nota al bouquet dell’aceto, più o meno aromatica. Anno dopo anno, quello che si ottiene è una sorta di liquido sciropposo bruno, dall’aroma penetrante e dall’inimitabile gusto agrodolce: l’aceto balsamico tradizionale.
In cucina poche gocce sono sufficienti per insaporire insalate, salse, carni, pesce e formaggi, gelati, dessert alla frutta. E per stimolare “magicamente” l’appetito e la digestione. Attenzione: l’aceto balsamico tradizionale non va confuso con l’aceto balsamico (privo della dicitura “tradizionale” in etichetta). Il “semplice” balsamico non si fregia del marchio di qualità Dop, può essere fatto con mosto cotto concentrato addizionato con caramello e non possiede né il gusto né le virtù del balsamico tradizionale.
Aceto di mele
Eccoci infine all’aceto di mele: più delicato dell’aceto di vino e molto gradevole al palato, si ottiene dalla pressatura dei frutti interi. È importante sceglierlo da agricoltura biologica (la buccia delle mele convenzionali è spesso trattata con potenti pesticidi). È mineralizzante, disintossicante e antibatterico.
Grande protagonista della disinfezione naturale, è utile per l’ambiente, per le stoviglie e per gli animali. Il suo utilizzo è versatile, economico e profumato.
Aceto di miele
L’aceto di miele è un prodotto d’eccezione: stimola l’appetito e la digestione, entra nella formulazione di prodotti cosmetici, è usato come ricostituente e dissetante, è un rimedio eccellente per combattere il mal di testa e di gola e perfino per le punture di meduse. In passato si utilizzava anche miscelato all’olio d’oliva per lenire le scottature.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le coltivazioni di banane sono minacciate dagli eventi estremi che compromettono i raccolti. La risposta alla crisi è puntare sulle diverse varietà.
Versatili e ricchi di proprietà, gli asparagi sono un ortaggio primaverile. Vediamo quali benefici offrono e come utilizzarli in cucina.
A Gemonio, in provincia di Varese, Pappaluga è un’impresa agricola sociale dove i ragazzi con disabilità cognitiva coltivano frutta e verdura con metodo biologico.
La ricetta degli sformatini di carciofi con crema al parmigiano è un classico intramontabile. Sfiziosi e golosi, coccolano il palato, ma con carattere.
I dati raccolti da Pan Europe mostrano un aumento, tra il 2011 e il 2021, dei campioni di cibo contaminati da pesticidi Pfas.
La produzione di soia è tra le cause principali di deforestazione nei paesi tropicali e la maggior parte è destinata agli allevamenti intensivi.
Piccoli e versatili, i semi di chia racchiudono tante proprietà utili per la nostra salute. Svariati anche gli utilizzi in cucina.
Un gruppo di associazioni ambientaliste ha presentato alla Camera dei Deputati una legge per fermare la produzione insostenibile degli allevamenti intensivi.