Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Gli aerei Alaska Airlines volano con i resti degli alberi
Certo non si abbatteranno alberi per farne biocarburanti. Questo è da chiarire subito. Ma per fare il pieno agli aerei dell’Alaska Airlines, sarà utilizzato un carburante derivato dai rami e dalle branche provenienti dal ceduo delle foreste. La compagnia aerea americana ha infatti annunciato di aver compiuto il primo volo dimostrativo alimentandolo con una
Certo non si abbatteranno alberi per farne biocarburanti. Questo è da chiarire subito. Ma per fare il pieno agli aerei dell’Alaska Airlines, sarà utilizzato un carburante derivato dai rami e dalle branche provenienti dal ceduo delle foreste.
La compagnia aerea americana ha infatti annunciato di aver compiuto il primo volo dimostrativo alimentandolo con una miscela al 20 per cento di questo innovativo biocarburante. L’aereo, partito dall’aeroporto internazionale di Seattle-Tacoma è atterrato al Reagan National Airport di Washington Dc., dopo poco meno di sei ore di volo. Si è trattato quindi del primo volo di linea alimentato con questo tipo di combustibili non convenzionali.
L’Alaska Airlines fa il pieno di alberi
“Questa ultima pietra miliare negli sforzi dell’Alaska per promuovere i biocarburanti sostenibili è particolarmente interessante in quanto proviene esclusivamente dai residui boschivi nella Pacific Northwest”, ha dichiarato Joe Sprague, vice presidente della compagnia in una nota stampa.
Secondo quanto riporta la stessa Alaska Airlines, se un quinto del combustibile oggi utilizzato dalla compagnia venisse sostituito con questo tipo di biocarburante, sarebbe possibile ridurre le emissioni di circa 142.000 tonnellate, o togliere circa 30mila auto dalle strade.
Biocarburante sperimentale
Il carburante alternativo è stata prodotto grazie agli studi condotti dalla Washington State University e dalla Led Northwest advanced renewables alliance (Nara). Quest’ultimo è un progetto durato 5 anni e composto da 32 organizzazioni e membri provenienti dai laboratori industriali, dal mondo accademico e dal Governo e che ha visto un investimento da parte del National institute of food and agriculture (Nifa) di circa 40 milioni di euro.
Il biocarburante in questo caso viene prodotto partendo da scarti di lavorazione delle aree del Pacifico nord occidentale. Biomassa che spesso viene bruciata dopo la raccolta del legname. Con questo progetto potrebbe invece trovare un nuova via, utile a ridurre le emissioni e l’impronta di carbonio del comparto aereo.
“Sono orgogliosa di aver volato con un aereo dell’Alaska Airlines alimentato con il primo biocarburante realizzato da scarti forestali”, ha detto la senatrice Patty Murray, presente tra i 163 passeggeri del Boeing 737-800. “The Pacific Northwest continua ad essere all’avanguardia nelle nuove tecnologie che renderanno volare migliore, più sicuro e più efficiente”.
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