
L’Italia bandisce dai documenti della Pubblica amministrazione la parola “razza”, ormai scientificamente inadatta: al suo posto si userà “nazionalità”.
Il Parlamento italiano, nella Giornata mondiale dell’ambiente, impegna il governo a muoversi contro i cambiamenti climatici, ma non approva la mozione per dichiarare emergenza climatica e ambientale.
Riduzione delle emissioni di gas serra, transizione energetica verso le fonti rinnovabili, efficienza, sviluppo infrastrutturale virtuoso, prevenzione del rischio idrogeologico: sono alcuni degli impegni che il Parlamento chiede al governo, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, con l’approvazione avvenuta questa mattina al Senato della mozione di maggioranza sui cambiamenti climatici.
Tra gli impegni non c’è però la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, che era fortemente richiesta dal movimento Fridays for Future Italia e dall’attivista svedese Greta Thunberg, e che in Italia è già stata adottata, tra gli altri, dal comune di Milano: l’impegno era contenuto in una mozione di minoranza che, però, è stata respinta. Nel mondo sono 594 finora le città che hanno sottoscritto la dichiarazione, oltre ai parlamenti di Scozia e Galles.
Dopo discussione di mozioni su #CambiamentiClimatici, Aula approva mozione di maggioranza, che impegna Esecutivo su: #EcoDesign, autoproduzione distribuita di energia da #FontiRinnovabili, sensibilizzare/informare anche con #EducazioneAmbientale in scuole. Respinte altre mozioni pic.twitter.com/YaMXdYgI4B
— Senato Repubblica (@SenatoStampa) June 5, 2019
La mozione approvata impegna il governo su otto punti:
La parlamentare Loredana De Petris (Liberi e uguali) aveva fatto propria la richiesta di Fridays for Future Italia, presentando una mozione che che prrevede la dichiarazione dello stato di emergenza climatico-ambientale: una mozione che però era destinata a non passare, visti i numeri della maggioranza parlamentare.
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“Tra i giovani, come hanno dimostrato le grandi manifestazioni dei mesi scorsi in tutto il mondo – ha spiegato De Petris – questa consapevolezza e questa assunzione di responsabilità si stanno diffondendo. Molti governi, e tra questi anche quello italiano, restano invece sordi e immobili. Ma il tempo che ci rimane per invertire la marcia è pochissimo. Bisogna muoversi subito, con la drasticità imposta da un’emergenza ambientale che minaccia la sopravvivenza stessa del pianeta. La dichiarazione dello stato d’emergenza climatico e ambientale può e deve essere un passo deciso in questa direzione”.
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Anche il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico ha voluto celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente, mettendo la politica davanti alle proprie responsabilità: “Occorre promuovere un nuovo modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità – ha detto – puntando al risparmio energetico, all’incremento delle fonti rinnovabili, all’economia circolare, e in generale modificando i nostri stili di vita individuali”.
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