In California una fuga di gas metano sta creando il peggior disastro ambientale degli Usa
Da due mesi gli ingegneri tentano di fermare una fuga di metano da un impianto alle porte di Los Angeles. Jerry Brown dichiara lo stato d’emergenza.
Da due mesi gli ingegneri tentano di fermare una fuga di metano da un impianto alle porte di Los Angeles. Jerry Brown dichiara lo stato d’emergenza.
Bisogna riprendere la strada che tracciammo nel 2007 con ecobonus, conto energia, strategia europea del 20/20/20. In quegli anni finanziai il car sharing in 15 città e l’uso delle bici, inserii perfino la rottamazione di auto e moto senza acquisto di nuovi mezzi a motore ma sostituendoli con bici o con abbonamenti a mezzi pubblici.
Perfezionato in extremis, l’Accordo di Parigi definisce un piano globale affinché venga limitato l’aumento delle temperature ben al di sotto dei 2 gradi. Ora il mondo deve metterlo in pratica.
Uno studio del Cnr dimostra che le emissioni di metano provenienti dal permafrost non si limitano alla stagione estiva, come ipotizzato fino ad ora.
L’emergenza smog di quest’anno è legata anche ai mutamenti del clima oggi in atto. Ecco perché abbiamo bisogno di scelte forti e lungimiranti.
Alcune specie sono particolarmente importanti perché, tramite la dispersione dei semi, garantiscono la sopravvivenza degli alberi che immagazzinano grandi quantità di carbonio.
Temperature alte e precipitazioni scarse minacciano le vacanze sulla neve. Sono 100 le stazioni sciistiche francesi con poche speranze di sopravvivere.
Una coppia di fotografi è andata a caccia di massicce e minacciose nuvole nere cariche di elettricità per documentare il mondo sconvolto dai cambiamenti climatici. Bejamin Von Wong e Kelly DeLay hanno fotografato lo svilupparsi di tempeste in sette regioni dello stato delle Grandi pianure, negli Stati Uniti occidentali, mettendo in scena immagini provocatorie che mostrano come
L’aumento delle temperature globali rischia di causare l’estinzione di numerose specie di anfibi venezuelani e rappresenta un campanello d’allarme per il mondo intero.
Dietro ai negoziati che hanno visto al lavoro a Le Bourget giorno e notte per tredici giorni 19.385 delegati di 195 Paesi in 2.500 meeting, ci sono alcuni protagonisti che hanno avuto un ruolo di spicco . Molti si sono impegnati per trovare accordi coraggiosi, altri hanno frenato, rischiando di far fallire per l’ennesima volta la conferenza