
Come i droni aiutano a studiare e prevenire lo scioglimento dei ghiacciai
Come sfruttare le potenzialità dei droni per studiare lo scioglimento dei ghiacciai alpini, nel progetto italiano firmato dall’Università Milano-Bicocca.
Come sfruttare le potenzialità dei droni per studiare lo scioglimento dei ghiacciai alpini, nel progetto italiano firmato dall’Università Milano-Bicocca.
C40 è una ong che da dieci anni unisce le più grandi città del mondo nella lotta al riscaldamento globale. Un network che ha come obiettivo far fronte comune, unire le forze per affrontare le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici. A farne parte sono oltre 80 metropoli, a volte vere e proprie megalopoli con un
Non è una definizione ufficiale, ma ormai è riconosciuto: siamo entrati da tempo nell’Antropocene, l’età dell’uomo, un’era in cui “siamo arrivati a dei punti davvero preoccupanti per quella che è la nostra impronta sulla Terra”: l’allarme lo lancia la presidente di Wwf Italia, Donatella Bianchi, presentando il Living planet report dell’associazione, un rapporto che non disegna
Secondo un nuovo studio condotto dal Wwf e dalla Società zoologica di Londra la fauna del pianeta è sempre più in pericolo e due terzi delle specie animali potrebbero scomparire nei prossimi quattro anni.
Trump cerca il voto nelle contee del carbone, tra Pennsylvania, Ohio e West Virginia. Un ultimo tentativo per conquistare alcuni swing state. Gli ambientalisti, invece, non hanno dubbi.
Una parete di ventilatori che cattura la CO2 e restituisce aria pulita, proprio come fosse un albero in città.
La conferma arriva anche dall’Omm: la CO2 in atmosfera non scenderà più al di sotto delle 400 ppm per decenni. La soglia di sicurezza da non superare era fissata a 350 ppm.
La produzione di vino risulta in calo del 5%, nel 2016, a livello globale. Per colpa di inondazioni, grandinate eccezionali e severe ondate di siccità.
Problemi, ma anche soluzioni e strumenti. È stato presentato a Milano Clima. Il pianeta che cambia, il nuovo libro del Touring Club Italiano
Secondo la Fao, se non agiremo in tempo fino a 123 milioni di persone in più rispetto ad oggi precipiteranno in condizioni di povertà estrema entro il 2030.