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La transizione ecologica delle auto entra nel vivo. Toyota punta a offrire la soluzione elettrificata giusta, al momento giusto, in ogni area del mondo.
Qual è il percorso più efficiente che il mondo dell’auto deve intraprendere per raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica? Il dibattito, già vivo da alcuni anni, è diventato centrale nell’ultimo periodo, fra target europei sempre più stringenti e il pericolo che una transizione ecologica troppo accelerata possa tradursi in un’emergenza sul fronte occupazionale.
C’è poi il tema, dirimente, della grande eterogeneità dei mercati del mondo, dal quale derivano almeno tre fattori chiave. Il primo è la diversa natura delle fonti energetiche tra le aree geografiche. In paesi nei quali il mix energetico è fortemente orientato alle rinnovabili, già oggi guidando un’auto elettrica si ottiene un taglio delle emissioni considerevole rispetto ai mezzi alimentati a combustibili fossili. È il caso della Svizzera e della Norvegia, dove il risparmio in termini di emissioni sfiora il 100 per cento; ma restando in Europa, ci sono paesi come la Polonia e il Kosovo nei quali alcune auto elettriche possono avere un impatto peggiore di quelle alimentate a benzina e diesel, perché gli impianti di ricarica sono legati a doppio filo al carbone.
Il secondo fattore è dato dalle diverse esigenze di trasporto delle persone: dall’ambito urbano alle lunghe percorrenze, fino al trasporto pubblico, non è detto che una sola tecnologia possa rispondere al meglio – dal punto di vista economico e ambientale – alle varie forme di mobilità. Il terzo elemento riguarda l’imperativo di massimizzare il ritorno degli investimenti sulla riduzione delle emissioni carboniche, per garantire l’utilizzo ottimale delle scarse materie prime delle batterie. Quella delle batterie è diventata ormai una questione di geopolitica e, a fronte dello sviluppo crescente della mobilità elettrica, il litio e il cobalto stanno diventando materiali preziosi come il petrolio.
Per questi motivi, nell’ottica di Toyota il percorso più efficiente verso la neutralità carbonica si basa su un approccio multi-tecnologico, ovvero sulla diversificazione delle soluzioni di trazione. La casa giapponese punta allo sviluppo di molteplici tecnologie che rendano la transizione verso una mobilità sostenibile più pulita e accessibile a tutti, senza lasciare indietro nessuno. Non a caso, ad oggi Toyota è l’unica realtà a proporre nella propria gamma tutte e quattro le soluzioni elettrificate attualmente disponibili, a bassissimo o a zero impatto ambientale: l’ibrido (veicoli spinti da due motori, uno elettrico e uno termico), l’ibrido plug-in dotato di una batteria di maggiore capacità che può essere ricaricata da una presa esterna oltre che dal motore termico, l’elettrico puro (in cui la trazione è svolta unicamente dal motore elettrico e la batteria viene ricaricata da una presa esterna) e l’idrogeno che, tramite la tecnologia fuel cell, emette solo vapore acqueo.
In sostanza, la strategia è quella di poter offrire la soluzione elettrificata giusta, al momento giusto, in ogni area geografica del mondo. Per far questo, da un lato Toyota punta a introdurre un maggior numero di soluzioni a zero emissioni, come le auto elettriche a batteria e quelle alimentate da fuel cell a idrogeno, tecnologie considerate complementari; dall’altro lato, lavora al miglioramento continuo delle soluzioni a bassissime emissioni, come il l’hybrid plug-in e il full hybrid. In particolare, per la casa giapponese, quest’ultima tecnologia continuerà a giocare un ruolo fondamentale per molto tempo, grazie alla sua accessibilità e alla piena fruibilità; questo perché, pur non dipendendo da un’infrastruttura di ricarica, riesce a garantire emissioni bassissime di inquinanti: nel caso degli ossidi di azoto-NOx, i valori sono inferiori di oltre il 90 per cento rispetto ai limiti di legge.
In ogni caso l’obiettivo a lungo termine di Toyota resta quello non solo di raggiungere le zero emissioni, ma di andare anche oltre: una visione incarnata dalla strategia Beyond Zero, da sviluppare attraverso soluzioni in grado di garantire a tutti libertà di movimento e che siano prive di emissioni di carbonio durante tutte le fasi di utilizzo. Una sfida raccolta già 25 anni fa con la commercializzazione su larga scala di veicoli a basse emissioni e che ora, con oltre 19 milioni di vetture elettrificate vendute in tutto il mondo, fa di Toyota uno dei marchi leader della mobilità elettrificata.
Nella visione della casa giapponese, ognuna delle tecnologie elettrificate attualmente disponibili sul mercato darà il suo contributo alla transizione verso un futuro più sostenibile, rispondendo alle diverse esigenze di mobilità in funzione delle proprie caratteristiche. L’elettrico puro, ad esempio, avrà maggiore diffusione negli ambienti urbani, su veicoli di dimensioni ridotte e destinati prevalentemente a percorrenze brevi. Le celle a combustibile alimentate a idrogeno, per l’elevata autonomia e i tempi di ricarica paragonabili a quelli di un veicolo convenzionale, si presteranno invece all’utilizzo su veicoli di grandi dimensioni destinati a percorrenze lunghe, oppure per veicoli commerciali, industriali e per il trasporto pubblico. Ridurre al massimo le emissioni nette di carbonio del comparto mobilità è l’obiettivo di tutti. Per Toyota, la strada migliore per centrarlo è utilizzare tutte le soluzioni elettrificate, nella giusta proporzione, per venire incontro alle necessità delle persone in ogni area geografica del mondo.
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