
A un anno dal lancio ChatGpt debutta sull’auto con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di viaggio. Con quali risultati ve lo raccontiamo a bordo di un modello DS.
Ideato da Hyundai Transys, nasce un innovativo concept di seduta per l’auto del futuro, realizzato con scarti di pelle rigenerata.
Nella storia dell’auto la ricerca sui materiali è sempre stata una costante: oggi, agli obiettivi tradizionali di leggerezza e robustezza si aggiungono nuovi criteri, decisivi nell’orientare la ricerca: sostenibilità nell’uso delle risorse, diminuzione dei consumi, durevolezza, riciclabilità e rinnovabilità. Anche guida autonoma e car sharing porteranno progressivamente con sé enormi cambiamenti.
Un mutamento che coinvolge l’automobile nella sua interezza: dai processi produttivi di ogni singolo componente del veicolo, fino alle componenti interne, realizzate sempre più con materiali biobased. Insomma, l’auto è destinata a diventare un esempio virtuoso di economia circolare, capace di rigenerarsi. Un ultimo esempio arriva dall’evoluzione del progetto Hyundai Transys, nato nel 2020 per mostrare come nuove forme di mobilità e il forte orientamento verso un design sostenibile cambieranno profondamente l’auto.
L’ultima evoluzione del progetto è stata svelata a Milano in occasione di Lineapelle 2022 – evento dedicato ai componenti per l’industria della moda, del design e dell’automotive – dove il concept CMF realizzato da Hyundai Transys ha mostrato – con l’impiego di inediti materiali, colori e finiture – come potrebbero cambiare gli interni delle nostre auto in un futuro prossimo. L’attenzione dei progettisti, in questo caso, lavorando su un concept di abitacolo, innovativo per forma e funzione, si è focalizzato soprattutto sull’uso di nuovi materiali realizzati con scarti provenienti dalla lavorazione della pelle, ottenuta dalla concia senza uso di sostanze inquinanti e lavorata in maniera naturale. “Mobilità rigenerativa” l’hanno definita i suoi realizzatori, e di fatto si tratta di un esempio di come la progettazione dell’auto punti sempre più a ridurre gli sprechi di materia e a potenziare l’upcycling.
Hyundai Transys, produttore globale di parti per auto, affiliata del gruppo Hyundai, immagina così l’abitacolo dell’auto del futuro, partendo dagli scarti del processo di concia, uniti ad altri materiali sostenibili sviluppati da fornitori italiani e coreani. Un esempio? Gli scarti di pellame, una volta macinati e rigenerati sotto forma di filato, vengono combinati con filati realizzati da bottiglie in Pet riciclato ottenendo un tessuto rigenerato, robusto, e adatto ad aree sottoposte a calpestio come i tappeti dell’auto. Un progetto che – hanno più volte sottolineato gli organizzatori di Lineapelle – verte soprattutto sul recupero di materiali altrimenti destinati al tradizionale processo di smaltimento dei rifiuti.
Altre parti dell’abitacolo, come i poggiatesta, sono state realizzate con feltro riciclato e polvere di alluminio rigenerato. “Quando gli spazi per la mobilità a guida autonoma diventeranno parte della nostra vita quotidiana – ha spiegato Ted-kyung Hong, direttore del team di design Hyundai Transys – la ricerca e lo sviluppo di materiali con l’attenzione all’eco-compatibilità diventeranno sempre più importanti”. “Nel settore della mobilità design e produzione di alta qualità possono coesistere con approvvigionamento etico e pratiche sostenibili”, ha aggiunto Fulvia Bacchi, ceo di Lineapelle.
Il concept mostrato da Hyundai Transys non è solo un esempio di come l’economia circolare sarà sempre più presente nell’auto del futuro, ma anche come il design e la funzione delle auto muteranno con il mutare del loro impiego. Pensate al progressivo diffondersi del car sharing. Le auto condivise avranno un ruolo sempre più importante nel futuro della mobilità. Per questo i materiali dovranno non solo essere sostenibili, ma anche in grado di resistere all’utilizzo di molti utenti. Così la ricerca va verso materiali “antisporco”, con proprietà fisiche e di resistenza innovative. Fra i materiali allo studio per trattare i rivestimenti c’è il silicone ottenuto dal silicio, idrorepellente, durevole e resistente anche a contaminanti oleosi.
Anche la guida autonoma muterà radicalmente gli interni dell’auto come li conosciamo oggi. I sedili non saranno più semplicemente un luogo per guidare o sedersi. Ma diverranno uno spazio per rilassarsi, lavorare e giocare, mentre si viaggia. Come mostra bene il concept CMF, l’era della guida autonoma porta con sé molte trasformazioni, legate al fatto che gli utenti potranno trascorrere più tempo in macchina senza dover guidare. Così i sedili del futuro saranno in grado di reagire in modo proattivo ai movimenti del corpo e dell’auto, avranno funzioni personalizzabili per amplificare il concetto di comfort e sicurezza.
E – secondo gli esperti di Hyundai Transys – sarà l’intelligenza artificiale a mutare radicalmente l’esperienza di viaggio. Insomma, l’abitacolo dell’auto del futuro sarà sempre più uno spazio condiviso, connesso, dove informazioni e intrattenimento avranno un ruolo centrale, come l’illuminazione, capace di adattarsi all’umore del passeggero, proprio come accade sulla Renault Megane elettrica che vi abbiamo recentemente raccontato.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A un anno dal lancio ChatGpt debutta sull’auto con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di viaggio. Con quali risultati ve lo raccontiamo a bordo di un modello DS.
Record di auto circolanti nella penisola: oltre 40 milioni. L’elettrico cresce ma non sfonda e il trasporto pubblico locale rischia una forte contrazione.
Italia all’ultimo posto per le vetture elettriche nei primi 10 mesi. Eppure, l’offerta cresce. Ultimo esempio la Kia EV9: 7 posti e quasi 600 chilometri di autonomia. L’abbiamo provata.
La decarbonizzazione delle flotte in leasing porterebbe sul mercato 20 milioni di auto elettriche usate in più, con prezzi e chilometraggi contenuti.
Per decarbonizzare l’economia, la mobilità sostenibile è prioritaria. Con Mazda, il primo costruttore ad aderire alla eFuel Alliance, siamo andati in Islanda, per capire come procede la ricerca sui carburanti alternativi.
Cosa significa oggi progettare e produrre pneumatici più efficienti? Abbiamo intervistato Marco Do, direttore della comunicazione di Michelin Italiana.
L’Italia arranca rispetto al resto d’Europa sulle strade scolastiche, che possono contribuire a sviluppare una mobilità sostenibile e a zero emissioni. Vediamo come.
12 auto elettriche (molte inedite in Italia) per ripercorrere i 90 anni di storia Nissan, alla scoperta di innovazioni, progetti e intuizioni. Si comincia dal 1947.
Prosegue la transizione ecologica in Bmw con la prima Serie 5 elettrica. La prima generazione nel 1972: nello stesso anno nasceva la prima berlina elettrica del marchio tedesco, rivediamola