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Megane elettrica, come va la compatta Renault che punta su sostenibilità e piacere di guida
L’abbiamo guidata in Andalusia, nell’entroterra di Malaga, dove ha mostrato un’agilità inattesa. Cosa è emerso dalla nostra prova della Renault Megane elettrica.
Mentre Renault ha appena annunciato una nuova concept car a idrogeno che verrà svelata a maggio, noi torniamo sulla Megane elettrica, o E-Tech electric come la chiamano in Renault. “La berlina compatta high-tech che reinventa il piacere di guida”, il claim su cui punta il costruttore francese. Ed è proprio su questo che ci focalizzeremo, dopo averla provata nell’entroterra Andaluso di Malaga, Spagna. Perché tutto o quasi il resto ve lo avevamo già raccontato lo scorso dicembre, quando l’ultima elettrica Renault era stata presentata alla stampa italiana allo Stadio Olimpico di Roma. Ma prima di raccontarvi la nostra prova su strada, qui un breve ritratto.
Renault Megane E-Tech electric, design attraente, sbalzi corti, passo lungo. Parliamo di un’elettrica dalle dimensioni abbastanza compatte, 4 metri e 20 la lunghezza, con un abitacolo che si è confermato decisamente spazioso – come avevamo anticipato molto è frutto della batteria sottile e montata sotto il “pavimento” – due le versioni, da 130 o 218 cavalli, ossia 96 o 160 kW. Due anche le opzioni per la batteria, 40 o 60 kWh, per autonomie dichiarate di 300 o 470 chilometri. Prezzo a partire da 37.100 euro, da cui detrarre eventuali incentivi. E fin qui, quanto vi avevamo anticipato.
Megane elettrica e quella piacevolezza di guida
E adesso veniamo ai fatti. Dopo circa 200 chilometri di percorso nell’entroterra di Malaga, in Andalusia – la location scelta per la presentazione internazionale alla stampa – con molte curve e nessun quasi tratto urbano – possiamo provare a rispondere al quesito: davvero la Megane elettrica è l’auto che “reinventa il piacere di guida”? Dipende sempre cosa si intente per “reinventa”. Diciamo che rispetto ai precedenti modelli Renault elettrici, Zoe e Twingo, sicuramente si tratta di un grande passo avanti.
Un’auto completamente nuova, con una piattaforma dedicata, innovativa, sviluppata ad hoc per la mobilità elettrica. Di sicuro, Megane E-Tech mette l’accento sul piacere di guida, specie fra le curve. Alle accelerazioni pronte tipiche di tutte le auto elettriche, qui si sommano la notevole potenza (noi abbiamo provato la versione di punta da 218 cavalli, fino a pochi anni fa la potenza di un’auto sportiva), all’ottimo comfort acustico, fino alla piacevolezza di un’auto che infonde sicurezza, che rasserena senza annoiare.
Design, un buon compromesso fra stile e razionalità
Insomma, se della Megane avete in mente un’immagine rassicurante, ma un po’ “statica”, questa versione elettrica potrebbe sorprendervi. Non solo per il design esterno, con le maniglie delle porte a scomparsa (come accade sulla Hyundai Ioniq 5, di fatto una rivale diretta, insieme alla Volkswagen ID.3), il tetto che scende basso verso la coda (pazienza se per chi siede dietro si riduce sensibilmente lo spazio per la testa) e le ruote di grandi dimensioni, che aumentano i costi di manutenzione ma appagano la vista. Interessante anche alcune opzioni legate ai sistemi di assistenza alla guida; pensiamo soprattutto al cruise control adattivo, non solo capace di regolare in automatico la velocità, ma grazie all’interazione con il navigatore riesce anche a “vedere” in anticipo rotonde e incroci, riducendo quando necessario la velocità. Sono 26 in tutto i sistemi di assistenza alla guida disponibili, di serie o a richiesta. A proposito di visibilità, da segnalare il lunotto posteriore piccolo e oscurato che non facilita nelle manovre, problema parzialmente risolto dalla telecamera posteriore, visibile anche dal retrovisore interno.
Autonomia elettrica e tempi di ricarica
Insomma, se tutte le elettriche di ultima generazione sono ormai molto piacevoli da guidare, Renault con questa Megane ha mostrato di voler dare una particolare connotazione a questo modelli, famigliare sì, un po’ crossover e un po’ suv come ormai vuole il mercato, ma sicuramente fatta per attirare quegli utenti che faticano ad abbandonare i motori endotermici, nel dubbio di perdere quel piacere di guida che – a dire il vero – è destinato ad assumere sempre nuove forme. Parliamo della sicurezza attiva, della necessità di un’autonomia elettrica che ci permetta di fare anche lunghi viaggi senza pensieri (e qui, se non si esagera troppo con le prestazioni, si può pensare di poter contare su circa 350 chilometri reali, non poco).
Sul resto, ossia l’altro aspetto cruciale di un’auto elettrica – la ricarica – sospendiamo il giudizio non avendo avuto la necessità di effettuarla. Ci limitiamo così a riportarvi qui quanto dichiarato dal costruttore – in attesa di tornare sull’argomento in occasione di una futura prova: “Fino a 400 chilometri in guida mista recuperati in 8 ore con una wallbox da 7,4 kW, fino a 160 in 1 ora su colonnina da 22 kW, fino a 200 chilometri con guida in autostrada recuperati in 30 minuti su colonnina di ricarica rapida da 130 kW, fino a 300 in 30 minuti su una colonnina di ricarica rapida da 130 kW”. E’ bene ricordare che per chi dispone di una “semplice” presa domestica, per una ricarica completa servono dalle 20 alle 30 ore a seconda della batteria e il cavo di ricarica “Flexicharger” con presa Schuko si paga a parte (da 368 euro). Naturalmente i dati dichiarati vanno poi calati nei contesti reali di utilizzo che – come è noto – sono meno favorevoli.
In viaggio, con i vantaggi della cromoterapia
Fin qui come va. Ma ci sono altri aspetti di questa Megane elettrica che val la pena ricordare. Uno su tutti l’attenzione al comfort, non solo acustico come abbiamo già ricordato, ma un comfort più d’atmosfera viene da dire. Merito degli arredi interni – bel realizzati e dal piacevole design – e di un’illuminazione che – volendo – può variare nella giornata, sfruttando i principi della cromoterapia. Non abbiamo avuto modo di sperimentarla (il test-drive è avvenuto sotto un bellissimo e caldo sole), ma c’è da scommettere che per chi apprezza i poteri della cromoterapia possa essere un “gadget” interessante.
Piacevoli e intuitivi da usare anche i comandi della navigazione che grazie a sistemi molto diffusi come Google maps e all’ampio schermo da 12 pollici, rendono abbastanza intuitiva la gestione delle principali funzioni dell’auto (alcune gestibili con i comandi vocali), incluso il controllo dei flussi di energia, le varie modalità di guida (a cui si accede con un comodo pulsante sul volante) fino alla musica, quest’ultima supportata da un impianto di notevole qualità
Batterie, riutilizzate e riciclate in nome dell’economia circolare
Rassicuranti i dati dichiarati da Renault sul versante sostenibilità ed economia circolare. Dalla gestione del fine vita delle batterie – uno dei temi caldi della mobilità elettrica – “riutilizzate e poi riciclate, estraendo i vari materiali di cui sono composte per nuovi impieghi industriali”, rassicurano in Renault (come prevede peraltro la Eu Battery Regulation), fino all’utilizzo di tessuti interamente riciclati per i sedili e all’utilizzo di plastica riciclata impiegata per la realizzazione di numerose parti interne.
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