
L’India ha varato un piano federale da 1,3 miliardi di dollari per incoraggiare la produzione di veicoli elettrici e per garantire sconti agli acquirenti.
Da luglio sono obbligatori su tutte le auto elettriche. Si chiamano Avas, Acoustic vehicle alert system e sono la “voce” delle auto elettriche. Un video mostra come funzionano e perché sono così utili per pedoni e ciclisti.
L’Unione Europea finalmente ha deciso. Dal luglio scorso tutte le auto elettriche devono avere una “voce”, un segnale acustico che indichi a pedoni e ciclisti la loro presenza. La “voce” ha un nome – Avas, acronimo di Audible vehicle alert system – e è obbligatoria per tutti i nuovi modelli elettrici. Dal 2021, la legge si applicherà anche alle auto elettriche già esistenti che dunque dovranno dotarsi di analoghi dispositivi. La normativa europea arriva con un certo ritardo. Come spiegava bene già nel 2012 una lunga intervista realizzata a San Francisco dall’Associated Press, il tema del riconoscimento sonoro della auto elettriche (o delle ibride plug-in che possono funzionare per un certo numero di chilometri nel silenzio della modalità elettrica) è sentito da anni, in particolare dai pedoni con disabilità sensoriali.
Leggi anche: L’inquinamento acustico è una costante delle città italiane
Negli Stati Uniti dove, specie in California la diffusione di auto elettriche è partita in anticipo rispetto all’Europa, esiste dal 2011 una legge del Congresso a tutela della sicurezza dei pedoni (Pedestrian Safety Enhancement Act) che di fatto obbligava i costruttori a dotare i loro modelli elettrici di speciali avvisatori acustici. Proprio negli USA già da alcuni anni diversi gruppi di attivisti avevano espresso la loro preoccupazione sulla difficoltà dei pedoni – specie nei casi di disabilità sensoriali di vista e udito – di riconoscere il sopraggiungere di un veicolo elettrico che, come noto, non avendo un motore a combustione a basse velocità non emette quasi alcun rumore, fatto salvo quello generato dal rotolamento dei pneumatici, avvertibile però da velocità oltre i 30/35 chilometri orari. Negli USA la richiesta ulteriore – e giustificata – era quella non solo che le auto elettriche emettessero un segnale acustico, ma che lo stesso fosse comune e uniforme a tutti i modelli, in modo da renderne la riconoscibilità ancora più immediata. Jaguar, per esempio, per dare una voce alla sua prima elettrica I-Pace si è avvalsa della consulenza dell’organizzazione britannica Guide Dogs for the Blind, dopo aver abbandonato l’idea di un suono inspirato ai veicoli aerospaziali, che induceva i pedoni a guardare verso il cielo piuttosto che in direzione dell’auto; un fatto che sottolinea come la voce delle auto elettriche debba essere ben riconoscibile.
Leggi anche: L’inquinamento acustico ci sta rendendo sordi ai suoni della natura
Se il sogno di molti era immaginare una mobilità completamente silenziosa, le aspettative verranno in parte disattese. Certo, nulla di paragonabile rispetto ai rumorosi motori a benzina o diesel. Ma dal luglio scorso, tutti i modelli elettrici devono avere un loro “rumore”. A deciderlo l’Unione Europea che, recependo il documento delle Nazioni Unite “Uniform provisions concerning the approval of Quiet Road Transport Vehicles with regard to their reduced audibility” ha recentemente sviluppato un pacchetto di norme (ECE R138) che prevede l’obbligo dal luglio scorso di dotare tutti i veicoli elettrici degli Avas, (Acoustic vehicle alert system), segnalatori acustici che permettano di avvertire la presenza dei veicoli elettrici e di renderne “non disattivabile” il funzionamento sui modelli che lo prevedevano. In realtà, anche su molti modelli ibridi plug-in è già presente un sistema acustico di riconoscimento che si attiva quando l’auto si muove in solo elettrico. Ogni marchio per questi dispositivi sceglie nomi diversi (per Kia VESS, Virtual Engine Sound System VESS, per Nissan VSP, Vehicle Sound for Pedestrians), ma il funzionamento è analogo.
La diffusione di auto elettriche in Italia è ancora talmente ridotta (lo 0,6 per cento del mercato secondo i dati UNRAE di luglio) da far sembrare il problema un “non problema”. In realtà la necessità di dare una voce ai veicoli elettrici è importante per renderne la presenza più sicura sulle nostre strade, ancora di più oggi in cui la loro diffusione è ancora ridotta e il rumore del traffico rischia di nasconderne ancora di più la presenza. Ma cosa sono gli Avas? Sono dei dispositivi acustici che, montati sia nella parte anteriore dell’auto, sia al posteriore, emettono un suono continuo e ben riconoscibile, anche se per ora non “unico” come sarebbe auspicabile. In pratica, ogni auto elettrica potrà avere una sua voce che, secondo la normativa ECE R138 deve essere sempre emessa sotto i 20 km/h, variabile in intensità a seconda dell’accelerazione. Il che significa che ogni produttore potrà scegliere di dare ai suoi modelli elettrici questo o quel rumore, una scelta che lascia perplessi quanti, invece, avrebbero voluto un unico suono che rendesse subito riconoscibile qualunque modello elettrico.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’India ha varato un piano federale da 1,3 miliardi di dollari per incoraggiare la produzione di veicoli elettrici e per garantire sconti agli acquirenti.
Via libera al nuovo Codice della strada voluto dal ministro Salvini. Dalle multe per chi usa il cellulare alla guida agli autovelox, ecco le novità.
DS Automobiles rivela gli interni del futuro dei suoi veicoli con il manifesto M.I. 21, che illustra la visione del marchio per il prossimo decennio.
Risparmiare energia è il tema della decima edizione della Sem, Settimana europea della mobilità. Centinaia le iniziative promosse da Fiab in tutta Italia per promuovere l’uso della bici.
IAA, il salone di Monaco appena concluso è stato l’ultimo terreno di sfida fra Europa e Cina sulla mobilità elettrica. In ballo c’è il futuro dell’industria europea (e del clima…).
ÖBB e Deutsche Bahn ripristinano il treno notturno tra Berlino e Parigi. Rispetto all’aereo, è molto vantaggioso in termini di impatto sul clima.
La startup americana Alef Aeronautics ha ottenuto i permessi per testare la sua auto volante; si tratta di un veicolo che dovrebbe debuttare nel 2025.
Il servizio di robotaxi a guida autonoma inaugurato a San Francisco apre affascinanti scenari sulla mobilità del futuro. Anche se ingorghi e incidenti testimoniati da un video mostrano le criticità da risolvere.
Dal 29 agosto tutta la Great London è a traffico limitato per l’estensione di Ulez. Un piano che sta causando proteste e sabotaggi.