Tav, Olimpiadi, rifiuti, mobilità: così i ballottaggi cambieranno le nostre città

Sostenibilità, mobilità, rifiuti zero, alta velocità, in una parola ambiente. Che fossero del Movimento 5 Stelle (come Chiara Appendino a Torino e Virginia Raggi a Roma), del Partito democratico (come Giuseppe Sala a Milano e Virginio Merola a Bologna) o indipendenti (come Lugi De Magistris a Napoli), che fossero sfidanti (come nei primi tre casi)

Sostenibilità, mobilità, rifiuti zero, alta velocità, in una parola ambiente. Che fossero del Movimento 5 Stelle (come Chiara Appendino a Torino e Virginia Raggi a Roma), del Partito democratico (come Giuseppe Sala a Milano e Virginio Merola a Bologna) o indipendenti (come Lugi De Magistris a Napoli), che fossero sfidanti (come nei primi tre casi) o in cerca di conferma (gli ultimi due), i cinque sindaci eletti nei ballottaggi nelle maggiori città italiane avevano tutti in programma delle proposte molto “verdi”, che adesso aspettano di essere messe in pratica.

A Roma, Raggi contro la speculazione edilizia

Quella che dedicava più punti all’ambiente nel programma ufficiale era forse Virginia Raggi, il nuovo sindaco di Roma, che molto ha puntato sulla mobilità sostenibile, con tanto di polemica sulla proposta della funivia cittadina. “I mezzi pubblici devono avere la priorità, subito corsie preferenziali protette e semafori intelligenti; la bicicletta deve diventare un mezzo sicuro ed efficace attraverso la realizzazione di corsie ciclabili leggere e stalli di sosta” proponeva la Raggi nel programma. E poi, nuovi investimenti soprattutto sul ferro leggero di superficie”. Ma a Roma è forte anche il problema spazzatura: “Abbiamo in mente un futuro differenziato, con un servizio di raccolta intensificato e domiciliare, nuovi veicoli Ama, isole ecologiche in ogni quartiere e tariffe puntuali”. Ma c’è anche da proteggere le aree verdi esistenti: “Avere parchi e spiagge al livello d’eccellenza delle capitali europee è la vocazione di Roma a 5 stelle: 16.000 ettari di natura protetta, biodiversità, reperti, monumenti, ville e casali. Regole chiare sulle aree verdi e sulle modalità di gestione coinvolgendo la cittadinanza”. Anche per questo sembrano molto a rischio progetti di edilizia legati alla costruzione del nuovo stadio di calcio della Roma e soprattutto, alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.

Con Sala Milano sostenibile come l’Expo

A Milano Giuseppe Sala ha puntato di nuovo sulla sostenibilità, dopo averne fatto l’elemento chiave del successo di Expo 2015: “La sostenibilità – ambientale, economica e sociale – deve essere il faro che guida l’attività del Comune: una condizione che dovrà attraversare tutti i settori dell’attività amministrativa” era la premessa del programma del sindaco. “Le nuove sfide si chiamano lotta ai cambiamenti climatici, sviluppo della green economy, ruolo dell’economia circolare. Milano può e deve diventare un esempio nazionale e internazionale di comune sostenibile”. La giunta Sala punta ad approvare il Piano urbano della mobilità sostenibile “e perseguire l’obiettivo, comune a molte metropoli europee, di ridurre il traffico in entrata in città. Area C va confermata, il biglietto unico integrato deve essere l’obiettivo della nuova amministrazione. Serve proseguire l’azione intrapresa di potenziamento del trasporto pubblico e di disincentivo e governo della circolazione dei mezzi ingombranti o inquinanti. Vanno sviluppate le forme di sharing esistenti e di uso smart della città. Per le due ruote occorre continuare a investire nella mobilità ciclistica e perseguire l’obiettivo ambizioso del 20% di split modale: in città, nel futuro, uno spostamento su cinque dovrà avvenire in bicicletta”.

Torino contraria all’Altà velocità, si riapre il dialogo

Chiara Appendino lo ha detto appena eletta:  “Un sindaco non può bloccare la Tav, quello che farò è portare al tavolo le ragioni del no, dialogherò con tutti e ascolterò le ragioni di tutti e se non ci sarà dialogo possibile lasceremo l’Osservatorio”. Ma se per l’Alta Velocità in Val di Susa sarà complicato far qualcosa, il nuovo sindaco ha per Torino proposte che si articolano su tre grandi ambiti: rifiuti, tutela e sviluppo del verde, inquinamento e bonifiche, formazione ed informazione. “La grande sfida culturale è trovare un equilibrio tra il nostro stile di vita e l’impatto che questo ha sull’ambiente. L’ambiente e il clima sono beni comuni e ognuno di noi deve contribuire a preservarli per le generazioni future”. E poi ancora, attenzione allo sviluppo della green economy, alla creazione di nuove forme di turismo sostenibile, attraverso lo sviluppo di un sistema di parchi urbani”. Un capitolo a parte del programma la Appendino lo dedicherà all’acqua pubblica: “Un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né trarne profitti”.

Napoli, con De Magistris chi sporca paga

A  Napoli la principale emergenza ambientale resta quella legata ai rifiuti, e il sindaco uscente De Magistris su è guadagnato la riconferma promettendo di “rafforzare la raccolta differenziata, puntando ad estendere a tutta la città la raccolta porta a porta. Rafforzeremo anche l’ispezione ambientale. Dobbiamo portare avanti una cultura della sostenibilità che faccia della realizzazione del  ciclo integrato dei rifiuti, del risparmio energetico, del riuso, del riciclo e del rispetto dell’ambiente, le logiche prioritarie dell’azione collettiva”. De Magistris ha ricordato che la sua amministrazione “si è battuta con forza contro gli inceneritori, nonostante la volontà di altri di costruirli. Oggi, la nostra posizione si è rivelata vincente e punteremo ad affermare il concetto di “pay as you throw”, per costruire un sistema ambientale premiale, che faccia pagare di meno a chi ricicla di più. E contro il traffico “potenziamento del trasporto pubblico a partire dalle aree non servite da Metropolitane e Funicolari e sviluppo della mobilità verticale: utilizzo degli ascensori come sistema di trasporto pubblico (come ad esempio, sul Ponte di Chiaia)”.

Bologna, Merola ha i fondi per eco-edilizia e mobilità

A Bologna l’altro sindaco confermato dagli elettori, Virginio Merola, poteva contare su cifre esatte stanziate per i prossimi interventi di bonifica della città: in programma c’erano, e ci sono, 10 milioni di euro per edifici pubblici intelligenti: “questa azione avrà l’obiettivo di rigenerare dal punto di vista energetico alcuni edifici pubblici e scuole”; 2,2 milioni per la mobilità: “gli interventi previsti dovranno realizzare sistemi intelligenti per la gestione della mobilità e interventi di mobilità lenta”. E poi il sindaco ricorda che “ad oggi è stato raggiunto circa il 60% di raccolta differenziata, rispetto al 17% di inizio mandato. Nel prossimo anno si tratterà, da un lato, di estendere il sistema del porta-a-porta combinato anche fuori dal centro storico e di ampliare il sistema a calotta e, dall’altro, di mettere a punto il sistema per l’applicazione della tariffa puntuale prevista dalla legge e dal piano dei rifiuti approvati dalla regione Emilia Romagna per cui si pagherà la Tari in relazione ai rifiuti prodotti e non più alla metratura dell’immobile”.

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