
Dal 1989 vive sull’isola di Budelli, in Sardegna. Dice di detestare l’umanità ma in realtà ama solo di più la natura. Una chiacchierata con il guardiano di un paradiso.
A Barcellona, dal 15 al 21 agosto, il quartiere di Gràcia si colora grazie a spettacolari decori realizzati con materiali riciclati. Una festa imperdibile tra musica, street food e arte.
Una meta tra le più frequentate soprattutto d’estate, Barcellona, oltre alle bellezze artistiche e architettoniche offre uno spaccato culturale delle tradizioni della regione catalana, di cui è la capitale, come la festa di Major de Gràcia che dal 15 al 21 agosto anima uno dei suoi quartieri più caratteristici. Un altro motivo per visitare la città spagnola.
Leggi anche: Barcellona, Casa Vicens di Gaudí sarà aperta ai visitatori per la prima volta
L’antica tradizione di questa festa risale al 1850 quando sia gli abitanti del quartiere sia gli artigiani che vi lavoravano cominciarono a decorare con fiori finti i balconi e i portali delle case in occasione della festa dell’Assunta che cade il 15 agosto. Da allora ogni anno durante questa settimana tutte le vie di Gràcia si sfidano accanitamente per vincere l’ambito premio per la strada meglio decorata: ciascuna sceglie un tema, ogni anno diverso, e lo sviluppa in maniera incredibile e straordinaria durante mesi di preparativi – un po’ come accade in occasione del nostro Carnevale. La creatività e l’originalità delle realizzazioni fatte a mano da abitanti che ormai sono dei veri e propri artisti sono fantastiche: pesci, uccelli, fiori, giungle, palloni, ombrelli si intersecano e creano un’atmosfera unica grazie a suggestivi soffitti illuminati da mille colori. Circa venti strade e piazze del quartiere sono decorate ma quelle più famose sono carrer de Joan Blanques e carrer de Verdi.
Da qualche anno le decorazioni delle strade sono realizzate con materiali riciclati. In questo modo, oltre a rendere il quartiere più vivo e bello, si tiene conto anche dell’impatto ambientale della manifestazione. Gli abitanti di Gràcia inoltre diffondono su tutti i loro mezzi di comunicazione l’invito ai turisti di aver cura del quartiere, di rispettare il silenzio dopo l’una di notte e di comportarsi in modo civile. Questo anche per rispondere alle recenti manifestazioni contro il turismo che si sono svolte in tutta la Spagna: i turisti qui sono benaccetti, purché siano educati.
È il “barrio”, quartiere in spagnolo, più piccolo di Barcellona ma anche il più densamente popolato. Il quartiere di Gràcia è contraddistinto da un carattere bohémien e da un forte senso di comunità e solidarietà. Nei suoi vicoli vivono armoniosamente diverse classi sociali: bottegai, operai, studenti, anziani e “perroflautas” (giovani che vanno in giro per strada con cani e suonano il flauto) ed è spesso meta dei turisti soprattutto per la famosa festa.
Raggiungere il quartiere è semplice grazie alla metro: la fermata a cui scendere è quella di Fontana o di Lesseps (linea verde L3), oppure quella di Joanic (linea gialla L4). Qui le attrazioni da visitare sono moltissime, quasi tutte legate al grande architetto Antoni Gaudì e al modernismo: Parc Güell e Casa Vicens in particolare – quest’ultima sarà aperta al pubblico solo da ottobre in poi. Per capire davvero il quartiere però il luogo dove andare è il mercato. Quello di Gràcia si chiama mercado de la Abaceria Central e venne costruito più di 100 anni fa. Qui è dove pulsa la vera vita del barrio.
Chi visita la capitale della Catalogna non può non passare da Gràcia, tra le sue botteghe tipiche, i bar e le “calles”, strade, che in questa settimana di agosto saranno ricche di bancarelle e di ottimo cibo di strada locale.
Dal 1989 vive sull’isola di Budelli, in Sardegna. Dice di detestare l’umanità ma in realtà ama solo di più la natura. Una chiacchierata con il guardiano di un paradiso.
Neve in tutta Italia e impianti sciistici chiusi. Perché non scoprire le montagne a ritmo lento con le ciaspole? I nostri luoghi preferiti dove ciaspolare.
In Lombardia, fra le regioni più colpite dal coronavirus, il turismo vuole ripartire all’insegna della sostenibilità e dell’amore per il territorio.
Ai giovani camminatori che stanno percorrendo il Sentiero Italia manca solo l’ultimo tratto. Cosa è successo sino a ora? Scopritelo nel loro docufilm.
Voglia di partire? Progettare i prossimi viaggi può aiutarci a pensare con ottimismo al futuro. Le nostre 5 idee di fuga nelle zone gialle.
Quando opere di land art perfettamente inserite nel territorio trasformano un parco nazionale in una galleria d’arte moderna a cielo aperto. Meravigliosa.
A novembre Francesco Magistrali è partito per la spedizione Walking South America attraverso Cile, Argentina e Uruguay. Qui ci ha raccontato il suo viaggio.
Il rafting è uno degli sport adrenalinici da vivere nell’incantevole cornice della Valle d’Aosta: un’esperienza unica per sentirsi acqua.
Le terre alte sono da sempre una meta molto ambita per gli amanti della montagna. Il turismo sempre più accessibile le sta però mettendo in pericolo.