Sulle Dolomiti sono apparsi degli adesivi che invitano a riflettere sugli impatti dell’overtourism. Dopo Spagna e Grecia, il dibattito arriva anche in Italia.
Basta piombo nelle cartucce da caccia entro il 2017
Storica decisione presa in sede Onu: il piombo, pericoloso per l’uomo e per l’ambiente, sarà sostituito da leghe non tossiche.
La scorsa settimana a Quito, in Ecuador, sono state prese alcune decisioni storiche in favore dell’ambiente, degli animali e dell’uomo (come il divieto di catturare i delfini per rinchiuderli nei delfinari). Teatro di questi cambiamenti è stata l’undicesima Conferenza delle parti organizzata dalla Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici (Cms). Tra le decisioni prese c’è quella di eliminare il piombo, estremamente nocivo per l’ambiente, dai proiettili dei cacciatori entro il 2017.
Le decisioni prese dal Cms sono vincolanti per tutti i paesi aderenti, Italia compresa, e sono state accolte con soddisfazione dalle associazioni ambientaliste italiane. “È un risultato straordinario, frutto dell’impegno dell’intera comunità ambientalista internazionale, da cui trarranno giovamento gli uccelli migratori, la natura e gli esseri umani”, ha commentato Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-Birdlife Italia. Entro poco più di due anni, dunque, tutte le munizioni dovranno essere sostituite con leghe non tossiche per evitare i danni provocati dall’avvelenamento da piombo.
«Il divieto del piombo è già diffuso – ha dichiarato Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu – vale ad esempio per vernici, carburanti, giocattoli, proprio perché si tratta di una metallo tossico. Ma non vale per la caccia. Adesso però, entro il 2017, anche il settore armiero italiano, e non solo, dovrà adattarsi e prevedere leghe non tossiche nelle munizioni dei cacciatori». La pericolosità del piombo è evidenziata da numerosi studi scientifici e affligge interi habitat e catene alimentari con ripercussioni dirette sull’uomo.
“Pensiamo alla quantità di pallini sparati da 800-900mila persone che in Italia ogni anno, per circa quattro mesi, vanno a caccia – ha detto Claudio Celada, direttore Conservazione Natura della Lipu – o ai resti degli animali impallinati lasciati sul luogo e le quantità di piombo che altri animali ingeriscono. Una catena mortale che arriva fino all’uomo».
Il Cms ha inoltre deciso di vietare l’uso veterinario del Diclofenac, farmaco antinfiammatorio per l’uomo che sta mettendo in pericolo la sopravvivenza degli avvoltoi indiani. Il Diclofenac viene usato per curare il bestiame destinato alla macellazione, gli avvoltoi si nutrono delle carcasse di questi animali e muoiono per insufficienza renale. Il problema non riguarda solo l’India ma ci coinvolge da vicino, anche in Italia esistono specie di avvoltoi già altamente minacciate. “La Conferenza ha evidenziato l’estremo rischio costituito dal Diclofenac per questi fragilissimi rapaci – ha affermato Mamone Capria – è stata dunque sancita la necessità del suo bando”.
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