
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
Da destinazione turistica a discarica a cielo aperto. È la triste storia del lago Uru Uru che si trova in Bolivia, a oltre 3.600 metri di quota.
Fino a non troppo tempo fa il lago Uru Uru, in Bolivia, era una popolare destinazione turistica. Ora è una discarica a cielo aperto, in cui si fatica a intravedere l’acqua in mezzo al cumulo di bottiglie di plastica, giocattoli rotti, sacchetti e pneumatici abbandonati. Un simbolo del nostro fallimento nel prenderci cura del Pianeta, l’unico che abbiamo.
Situato a un’altitudine di 3.686 metri nel dipartimento di Oruro, in Bolivia, il lago Uru Uru è collegato al più celebre lago Titicaca attraverso il fiume Desaguardero. Era una meta molto battuta per la pesca o anche per un semplice giro in barca, magari con la fortuna di avvistare qualche fenicottero durante l’estate.
Il passato, però, è d’obbligo. A causa di una pesante ondata di siccità avvenuta nel 2016, infatti, la sua superficie si è ristretta da 214 ad appena 30 chilometri quadrati. Il livello dell’acqua si è abbassato drasticamente fino ad attestarsi sul 25-30 per cento della sua capacità, spiega a Reuters Limbert Sanchez della ong Centro de Ecología y Pueblos Andinos (Cepa). Tutto questo accadeva proprio mentre gli affluenti vi riversavano, giorno dopo giorno, montagne di rifiuti provenienti dalle città e dalle miniere.
Questa sterminata distesa di immondizia è uno spettacolo a cui è impossibile restare indifferenti. Ecco perché, in questi giorni, migliaia di persone si sono ritrovate al lago Uru Uru per cercare insieme di ripulirlo, per quanto possibile. “Ci troviamo in una discarica che abbiamo generato noi, visto che stiamo distruggendo il Pianeta”, commenta all’agenzia Reuters una volontaria circondata da un tappeto di bottiglie di plastica. Una gestione dei rifiuti così carente è anche motivo di preoccupazione per gli abitanti del posto, considerato che nella zona sono attive anche svariate miniere che riversano nell’ambiente scorie tossiche.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.