Sulle Dolomiti sono apparsi degli adesivi che invitano a riflettere sugli impatti dell’overtourism. Dopo Spagna e Grecia, il dibattito arriva anche in Italia.
Per loro partire è vivere
La Lipu lancia una campagna (e un video) contro la caccia dei migratori. Per difenderli e proteggerli durante il loro grande viaggio.
Fenomeno ancora diffusissimo. Soprattutto da noi, in Grecia e in Spagna. Aree che, tra l’altro, affacciandosi sul Mediterraneo sono per i migratori gli ultimi trampolini di lancio prima del lungo viaggio. Trampolini che spesso si trasformano in trappole, proprio poco prima di partire. Si tratta di caccia illegale, bracconaggio, perché gli uccelli selvatici migratori sono protetti dalla Direttiva Uccelli.
Secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli), solo in Italia si stima vengano uccisi illegalmente 300.000 uccelli ogni anno. Uccelli che spesso cadono vittime delle 18.000 trappole che ogni anno l’associazione in concerto con le forze dell’ordine scova e rimuove.
Si tratta di tordi, tortore selvatiche, cardellini e molte altre specie rare e protette, spesso dotate di affascinanti doti canore. La Spagna è una delle nazioni più attive nel bracconaggio. Secondo quanto riporta la Lega, nelle regioni del sud del Paese, si uccidono fino a 1,5 milioni di uccelli in poco più di un mese.
La maggior parte dei bracconieri sono persone locali che seguono una ‘tradizione’, che fornisce piccoli redditi e che dunque è talvolta favorita anche dalla mancanza di opportunità occupazionali. Essendo pratiche profondamente radicate nel territorio e legate, la Lipu ha allora deciso di organizzare eventi e workshop anche con le associazioni venatorie, in modo da sensibilizzare la popolazione e i giovanissimi sull’importanza della conservazione e protezione di queste specie. Lo scopo è uno solo. Fermare la caccia indiscriminata.
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