
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
La Lipu lancia una campagna (e un video) contro la caccia dei migratori. Per difenderli e proteggerli durante il loro grande viaggio.
Fenomeno ancora diffusissimo. Soprattutto da noi, in Grecia e in Spagna. Aree che, tra l’altro, affacciandosi sul Mediterraneo sono per i migratori gli ultimi trampolini di lancio prima del lungo viaggio. Trampolini che spesso si trasformano in trappole, proprio poco prima di partire. Si tratta di caccia illegale, bracconaggio, perché gli uccelli selvatici migratori sono protetti dalla Direttiva Uccelli.
Secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli), solo in Italia si stima vengano uccisi illegalmente 300.000 uccelli ogni anno. Uccelli che spesso cadono vittime delle 18.000 trappole che ogni anno l’associazione in concerto con le forze dell’ordine scova e rimuove.
Si tratta di tordi, tortore selvatiche, cardellini e molte altre specie rare e protette, spesso dotate di affascinanti doti canore. La Spagna è una delle nazioni più attive nel bracconaggio. Secondo quanto riporta la Lega, nelle regioni del sud del Paese, si uccidono fino a 1,5 milioni di uccelli in poco più di un mese.
La maggior parte dei bracconieri sono persone locali che seguono una ‘tradizione’, che fornisce piccoli redditi e che dunque è talvolta favorita anche dalla mancanza di opportunità occupazionali. Essendo pratiche profondamente radicate nel territorio e legate, la Lipu ha allora deciso di organizzare eventi e workshop anche con le associazioni venatorie, in modo da sensibilizzare la popolazione e i giovanissimi sull’importanza della conservazione e protezione di queste specie. Lo scopo è uno solo. Fermare la caccia indiscriminata.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.