![Olimpiadi di Parigi 2024: c’è il tentativo di rendere il menù più vegetale, ma il foie gras resta](https://cdn.lifegate.it/JlF9wxrWfi7nQs9oFP_SQFM8z7I=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/visione-alimentare-olimpiadi-parigi.jpg, https://cdn.lifegate.it/NhnE9PIArJfi3_PmDnqr1rPZz8A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/visione-alimentare-olimpiadi-parigi.jpg 2x)
L’organizzazione delle Olimpiadi si è impegnata a garantire pasti sostenibili, dimezzando l’impronta di CO2, ma è polemica per il foie gras nel menù vip.
Grassi e zuccheri presenti nel cibo del fast food vengono percepiti dal nostro sistema immunitario come un’infezione batterica e a lungo termine rendono le nostre difese più aggressive, con il rischio di sviluppare malattie vascolari e diabete.
La notizia arriva dall’Università di Bonn. Secondo una recente ricerca, il nostro organismo reagirebbe a una dieta ricca di grassi e calorie come a un’infezione batterica. E il junk food, a lungo termine, renderebbe il nostro sistema immunitario più aggressivo. A niente servirebbe poi svoltare verso un’alimentazione più sana perché i cambiamenti nelle nostre difese sarebbero permanenti. Il rischio più grosso che si corre in questi casi è infine quello di sviluppare aterosclerosi e diabete e il verificarsi di ictus e infarti.
Gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni dopo aver somministrato alle cavie, per un mese, cibi ricchi di grassi e zuccheri e poveri di fibre. La risposta immunitaria è stata simile a quella di un’infezione batterica. “La dieta malsana ha portato ad un inaspettato aumento del numero di alcune cellule immunitarie nel sangue, in particolare granulociti e monociti, cosa che indica il coinvolgimento dei progenitori delle cellule immunitarie nel midollo”, ha spiegato Anette Christ dell’Istituto dell’Immunità Innata dell’ateneo tedesco. Lo studio è proseguito sostituendo il cibo da fast food con una dieta a base di cereali per altre quattro settimane: l’infiammazione acuta è scomparsa, mentre la riprogrammazione genetica delle cellule immunitarie e dei loro precursori non si è fermata. Anche dopo la fase di alimentazione sana, molti dei geni che erano stati attivati in precedenza erano ancora attivi. “Si è scoperto solo di recente che il sistema immunitario innato ha una sorta di memoria”, ha spiegato Eicke Latz, direttore dell’Istituto e tra i maggiori esperti sull’argomento. “Dopo un’infezione, le difese del corpo rimangono in una sorta di stato di allarme, in modo da rispondere più rapidamente a un nuovo attacco”.
Gli scienziati hanno notato anche come una dieta malsana modifichi a lungo termine il sistema immunitario, che diventa più aggressivo e reagisce a piccoli stimoli con risposte infiammatorie più forti, che a loro volta possono accelerare lo sviluppo di malattie vascolari o diabete. Nell’arteriosclerosi, ad esempio, i tipici depositi vascolari, le placche, sono costituiti in gran parte di lipidi e cellule immunitarie. La reazione infiammatoria contribuisce direttamente alla loro crescita e quando le placche diventano troppo grandi, possono scoppiare, causando la coagulazione del sangue e una possibile ostruzione dei vasi sanguigni. A questo punto possono verificarsi ictus o infarti. Una nutrizione sbagliata può avere dunque conseguenze drammatiche: “È importante educare i bambini a un’alimentazione corretta“, ha concluso Latz, “così da immunizzarli dalle tentazioni dell’industria alimentare e consentire loro di prendere decisioni consapevoli riguardo alle loro abitudini alimentari “.
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