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Un uomo d’affari è stato incarcerato per l’acquisto e il consumo di tre tigri, animali protetti e in via d’estinzione.
I crimini contro la fauna selvatica continuano in tutto il mondo e rischiano di far scomparire intere specie, da animali carismatici come elefanti e rinoceronti, a creature meno conosciute come il pangolino. Per contrastare la piaga del bracconaggio, il terzo mercato illegale più redditizio del mondo, governi e nazioni hanno intensificato i controlli e inasprito le pene, sempre che sia possibile quantificare in una condanna il danno irreparabile dell’estinzione di una specie.
L’ultimo caso arriva dalla Cina, un uomo è stato condannato a tredici anni di carcere per aver acquistato e mangiato tre esemplari di tigre. Il criminale, un ricco uomo d’affari soprannominato Xu, ha acquistato i grandi felini nella provincia meridionale del Guangdong lo scorso anno, per poi trasportarli nella regione di Guangxi. Secondo le autorità cinesi Xu e i suoi complici avrebbero assistito all’uccisione delle tre tigri, una delle quali è stata abbattuta con una scarica elettrica.
Xu, che aveva provato a difendersi sostenendo di aver mangiato carne di gatto, è stato arrestato dopo che la polizia è entrata in possesso di un video girato da uno dei complici nel quale veniva ripresa l’uccisione e lo smembramento degli animali. Nell’abitazione dell’uomo sono anche stati rinvenuti in un frigorifero otto pezzi di carne e ossa degli animali uccisi. L’imputato aveva fatto appello contro la condanna ma il tribunale ha respinto il ricorso confermando la pena di tredici anni di prigione e il pagamento di una multa di 1,55 milioni di yuan (oltre 200mila euro), i complici hanno invece ricevuto pene comprese tra i cinque e i sei anni e mezzo di carcere.
In Cina si ritiene che la carne di tigre abbia proprietà salutari, viene inoltre usata come afrodisiaco, non solo la carne, anche pelle e ossa vengono utilizzate nella medicina tradizionale, disciplina priva di fondamenti scientifici che ha contribuito a ridurre sensibilmente la popolazione di tigri. La Cina era un tempo la patria delle tigri, ma decenni di bracconaggio e la distruzione dell’habitat hanno decimato questi maestosi predatori, il cui numero attuale e di circa tremila esemplari rispetto ai centomila di un secolo fa.
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