Crisi energetica, mega-blackout in Bangladesh. 130 milioni di persone al buio

Nel pomeriggio di martedì 4 ottobre due terzi della popolazione del Bangladesh è rimasta senza energia elettrica, compresa l’intera capitale Dacca.

Fabbriche chiuse, semafori spenti, gruppi elettrogeni di soccorso attivati in centinaia di ospedali e presidi sanitari, telefoni cellulari non più utilizzabili, bancomat spenti e internet scomparso. Un blackout gigantesco ha colpito nel pomeriggio di martedì 4 ottobre il Bangladesh, lasciando al buio metà del territorio nazionale e coinvolgendo 130 milioni di persone, pari a due terzi della popolazione totale.

Non è ancora stata spiegata la ragione del blackout

A partire dalle 14 ora locale solamente una parte del nord-ovest del paese asiatico era ancora servita. Fino alla sera, l’intera città di Dacca, capitale del Bangladesh nella quale vivono 22 milioni di persone, è rimasta senza energia. Senza che, fino ad ora, le autorità abbiano spiegato quale sia l’origine del mega-guasto.

L'economia del Bangladesh è in forte crescita
L’economia del Bangladesh è in forte crescita © Spencer Platt/Getty Images

Ma al di là della motivazione tecnica, ciò che si sa è che il paese affronta una crisi energetica senza precedenti. Provocata principalmente da due fattori: la mancanza di materie prime e la crescita particolarmente sostenuta dell’economia locale. Quest’ultima, secondo la Banca asiatica per lo sviluppo, dovrebbe raggiungere il +6,6 per cento alla fine dell’anno.

In Bangladesh razionata l’energia elettrica

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di combustibili, il Bangladesh patisce le tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina. La mancanza di gas limita infatti la produzione di energia elettrica ormai da parecchie settimane, tanto che il governo ha deciso di garantire l’erogazione solo a singhiozzo, stabilendo orari di stop al fine di evitare di sovraccaricare il sistema.

Misure di austerità energetica che hanno suscitato anche la collera della popolazione, con proteste che si sono intensificate negli ultimi giorni. E che però non sono bastate a scongiurare il peggio. Tanto che gli abitanti del Bangladesh sono stati perfino attraversati da momenti di panico, con lunghe file che si sono create attorno ai distributori di carburante: in molti hanno preferito fare scorta per poter far funzionare i generatori.

La crisi energetica nata dallo scontro tra Russia e Occidente, insomma, ha portata planetaria. E se per noi si tratterà di svuotare i nostri portafogli per illuminare e scaldare le nostre case, per le nazioni più povere del mondo i problemi rischiano di essere molto più gravi.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Chi era Frans de Waal, l’uomo che capiva i primati

Lo scorso 14 marzo, all’età di 75 anni, se n’è andato il grande primatologo, che con il suo sguardo curioso e peculiare ci ha insegnato a guardare le altre specie senza le lenti deformanti dell’antropocentrismo.